La Cattedrale di S. Maria Assunta, meglio conosciuta come Duomo di Bolzano, è dedicata alla santa ed è la chiesa più importante della città di Bolzano.

La leggenda vuole che si attribuisca la sua costruzione per mano di un carrettiere, dopo un miracoloso ritrovamento dentro ad una palude di una splendida Madonna che allatta. Il viandante si trovava a passare nei pressi di uno stagno quando all’improvviso sentì un grido di aiuto provenire dalle scure acque, così attirato dai lamenti si avvicinò alla palude, scorgendo così tra le putridi acque un pezzetto della statua. Attaccata la corda all’oggetto in marmo e al suo carretto, cominciò il recupero: con immenso stupore vide la bellissima statua tutta intera, e guardandola gli parve che la statua chinasse il capo, in segno di gratitudine. Il carrettiere cominciò subito a costruire una piccola garitta per conservare in loco la statua, dedicata alla Madonna della Palude. Questa divenne subito meta di numerosi pellegrinaggi, e secondo la leggenda ne conseguì la costruzione di monumenti sempre più grandi per contenere l’afflusso dei viandanti e pellegrini, così nacque il Duomo di Bolzano. Attualmente il simulacro marmoreo è ancora conservato nella cappella dell’abside di quella che poi divenne la cattedrale della città, dedicata a S. Maria Assunta.

Basilica Santa Maria Assunta

Un’altra leggenda circonda di mistero il Duomo: si narra di un sortilegio, legato alla custodia della chiesa e soprattutto del simulacro della santa, che vuole far prendere vita alle statue dei due leoni che sorreggono le colonne del portone di ingresso del Duomo, di cui uno senza mandibola. Racconta la leggenda che un ragazzo, per dimostrare agli amici il suo “cuor di leone”, pose la sua mano entro le fauci del felino di pietra che protegge il lato destro dell’ingresso, ma quando l’orologio della cattedrale cominciò a scandire la mezzanotte, sull’ultimo rintocco, la statua improvvisamente serrò le fauci, intrappolando così la mano del giovane. Al mattino seguente, i primi fedeli che arrivarono al Duomo per le orazioni mattutine, trovarono ancora lì imprigionato il giovane, più morto che vivo, stremato e impaurito, per aver cercato invano tutta la notte di liberare l’arto intrappolato. Chiamarono dapprima il prete, che nonostante le orazioni e le benedizioni alla statua, non riuscì ad ottenere benefici e grazie, così fu chiamato uno scalpellino, che lavorò a lungo e per ore, prima di riuscire a rompere la mandibola di pietra che imprigionava la mano del giovane. Così si spiegherebbe come mai oggi il leone sia privo di mandibola.

Nel 2007 fu allestito, nella prepositura del Duomo posta a meridione della chiesa, il Museo del Duomo (Dommuseum o Domschatzkammer Bozen), che mette in mostra i tesori della cattedrale e offre un percorso storico-didattico sulla storia ecclesiastica della città.

 

 

 

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Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Italia / Trentino Alto Adige
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