Nel cuore del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano sorge un luogo sacro e avvolto da un fascino misterioso, creando un’atmosfera magica che affascina chiunque vi si avvicini.
La Pietra di Bismantova, situata nei pressi della cittadina di Castelnuovo ne’ Monti, è una maestosa rupe calcarea alta circa 1047 metri, la cui origine risale all’età del Miocene (19 milioni di anni fa).
Questo imponente altopiano roccioso si erge contro il cielo, con le sue pareti scoscese di arenaria grigia, immerse nella rigogliosa vegetazione degli Appennini. La vista panoramica dalla vetta è unica al mondo e richiama numerosi escursionisti desiderosi di vivere un’avventura mozzafiato.
La Pietra di Bismantova offre un paradiso per gli alpinisti, con scalate di varia difficoltà adatte sia agli esperti che ai principianti. Nel corso degli anni, è diventata una palestra di roccia rinomata, e grazie alle due vie ferrate, la Via Ferrata alla Pietra di Bismantova e la Via Ferrata Ovest, è possibile raggiungere la cima. Tuttavia, non è necessario essere scalatori esperti per esplorare questo luogo magico, poiché numerosi sentieri conducono alla vetta, accogliendo gli escursionisti di ogni livello.
La bellezza della Pietra di Bismantova raggiunge il massimo splendore durante la primavera, quando si trasforma in un incantevole giardino di colori e profumi. Gli alberi di nocciolo e quercia lasciano spazio a ginepri, tigli e orchidee, creando uno spettacolo di fantasia e vitalità. Non è sorprendente che persino il grande poeta Dante Alighieri abbia trovato ispirazione nella Pietra di Bismantova durante uno dei suoi viaggi, citandola nel IV Canto del Purgatorio e vedendo nell’altopiano un possibile riferimento al monte del Purgatorio stesso.
L’aura sacra e il tocco magico di questo luogo si perdono nelle profondità del suo antico passato, come suggerisce anche il suo nome. Secondo alcuni esperti, il termine “Bismantova” potrebbe derivare dall’etrusco “man e tae”, che indica la pietra scolpita e l’altare per i sacrifici. Un’altra ipotesi lega il nome “Vismentua” a un’origine celtica, sostenendo che in passato fosse utilizzata per la raccolta notturna del vischio, simbolo di un antico culto lunare.
Ma ciò che rende ancora più misteriosa questa meraviglia geologica è la presenza dell’Eremo di Bismantova, una piccola chiesa scavata nella roccia alla base di una parete, dedicata alla venerazione della Madonna della Pietra. Questo eremo, abitato dai Benedettini fin dal XVII secolo, è ancora oggi una meta di pellegrinaggio, avvolto nella leggenda e nella devozione.
Il Santuario di Bismantova e l’altipiano sono indissolubilmente legati a un’antica leggenda, tramandata attraverso il tempo e narrata solo a bassa voce. Raccontano che il diavolo stesso avesse fatto dimora sulla superficie dell’altopiano, lasciandovi persino le sue impronte sulla roccia. Nel XVII secolo, due padri gesuiti ottennero la confessione di streghe e di un accolito sventurato riguardo agli incontri di magia nera sulla cima dell’altopiano e all’apparizione del demonio durante il Sabba Infernale. Un coraggioso cavaliere fu inviato per scacciare il maligno, ma la sua fine fu tragica, poiché il diavolo si vendicò. Durante una strenua battaglia sull’altipiano, il Diavolo prevalse e gettò il cavaliere giù dalla rupe, facendolo schiantare sul tetto del refettorio del santuario.
Da allora, uno dei frati, Spiridione, intraprese una personale lotta contro il maligno con esorcismi, ma purtroppo la sua lotta contro il demonio si dimostrò senza successo fino alla morte del benedettino.
Così, la Pietra di Bismantova continua a incantare i visitatori con la sua sacralità, la sua bellezza e il suo tocco di mistero e leggenda, preservando la sua aura di luogo magico e spirituale per i secoli a venire.