In un angolo incantato della Toscana, precisamente nel parco di Villa Carrara, si erge una quercia dalle dimensioni quasi irreali, conosciuta come “Quercia delle streghe” o “Farnia delle streghe”. Se vi trovate nei pressi di Lucca, prendetevi del tempo per visitare questo luogo a Gragnano, una frazione di Capannori, dove potrete ammirare questa magnifica quercia che per le sue enormi dimensioni, è segnalata nelle mappe NATO come punto trigonometrico militare.

Il Quercione delleStreghe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La “Quercia delle streghe” è uno degli alberi più celebri d’Italia e gode della protezione della Sovrintendenza ai Beni Culturali. Con una storia che si estende per circa 600 anni, l’albero presenta delle dimensioni sorprendenti: il suo tronco ha una circonferenza di oltre quattro metri, raggiunge un’altezza di più di 15 metri (alcuni dicono addirittura 25 metri) e la sua chioma si estende per oltre 40 metri di diametro e cosa inusuale per questa specie, i suoi rami si estendono orizzontalmente e parallelamente al terreno che lo circonda.

Ovviamente, questa meraviglia della natura non poteva che racchiudere, oltre alla sua magnificenza, anche sinistre leggende legate a streghe, che un tempo, usavano questo luogo per incontrarsi e dar vita ai loro “sabba” infernali. Queste, danzando e celebrando i loro riti, avrebbero influenzato la crescita dei rami facendoli sviluppare orizzontalmente invece che verticalmente, rendendoli così ampi e piatti. Ecco perché questa immensa quercia è conosciuta come “Quercia delle streghe”.

C’è anche una seconda leggenda, meno lugubre, che associa questo albero, alla novella più famosa di Carlo Collodi; “Pinocchio” difatti questa pianta è conosciuta anche come “Quercia di Pinocchio”. Si narra nel racconto, che il Gatto e la Volpe, per derubarlo, convinsero Pinocchio a sotterrare i suoi zecchini promettendogli che avrebbe trovato una grande ricchezza. Questo, secondo la fantasia dello scrittore e secondo le dicerie locali, si sarebbe consumato proprio sotto questa quercia.

Carlo Collodi – Pinocchio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Collodi descrive così la scena:

“Eccoci giunti; — disse la Volpe al burattino — Ora chinati giù a terra, scava con le mani una piccola buca nel campo, e mettici dentro le monete d’oro. Pinocchio obbedì. Scavò la buca, ci pose le quattro monete d’oro che gli erano rimaste: e dopo ricoprì la buca con un po’ di terra. Ora poi — disse la Volpe — vai alla gora qui vicina, prendi una secchia d’acqua e annaffia il terreno dove hai seminato. Pinocchio andò alla gora, e perché non aveva lì per lì una secchia, si levò di piedi una ciabatta e, riempitala d’acqua, annaffiò la terra che copriva la buca. Poi domandò: C’è altro da fare? Nient’altro; — rispose la Volpe — Ora possiamo andar via. Tu poi ritorna qui fra una ventina di minuti, e troverai l’arboscello già spuntato dal suolo e coi rami tutti carichi di monete.”

Si pensa anche che nella mente di Carlo Collodi, autore del celebre romanzo, il Paese dei Balocchi fosse ispirato dal Settembre Lucchese, un mese ricco di fiere e iniziative nella vicina città di Lucca. In questo contesto, la quercia si troverebbe esattamente lungo il percorso che collega Collodi a Lucca.

Leggende a parte, oggi la quercia gode di buona salute, nonostante i molti anni e le avversità affrontate. Nei primi anni del secolo scorso, alcuni vandali spezzarono dei rami per arrampicarsi sull’albero. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti pensarono di abbatterla per usarla come legna da ardere, ma gli abitanti del paese riuscirono a impedirlo. Negli anni Sessanta, la quercia fu colpita da un fulmine che le causò molti danni. Negli ultimi anni, le radici sono state danneggiate dai numerosi turisti che calpestano il terreno circostante, e l’albero è stato colonizzato da insetti infestanti che nidificano nel tronco. Tuttavia, la “Quercia delle streghe” continua a essere un monumento naturale di grande fascino e importanza e forse, in fondo è davvero un albero magico.

 

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Italia / Toscana
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Accesso con Animali : Consentito
Accesso con Disabilità : Da Verificare
Raggiungibilità : A Piedi
Servizi Igienici : Non Accessibili
Note : Si raccomanda di portare rispetto per questo luogo, di non danneggiare o commettere atti vandalici o abbandonare rifiuti.
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