Nel cuore di Padova, un antico ponte di pietra si staglia maestoso sulle acque del canale Santa Chiara, unendo le rive con la sua sola arcata e sorgendo come testimone silenzioso di secoli di storia. Questo è il “Ponte della Morte”, un nome che risuona con mistero e leggende nelle strette viuzze del centro storico padovano.

Percorrendo via Rudena da via Del Santo, tra gli edifici medievali che si affacciano sul Canale Santa Chiara, ci si imbatte improvvisamente in uno slargo e qui si può ammirare il nostro ponte.

Ponte della Morte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Costruito nel 1246 in legno e successivamente ricostruito in pietra nel 1484, questo ponte solitario si estende sull’acqua, conducendo verso una piazzetta appartata dietro l’abside della chiesa di San Daniele. L’atmosfera tranquilla e serena è contrastata dalla sua storia oscura e avvolta nel mistero.

In quel remoto tempo, dietro l’abside di San Daniele, sorgeva un piccolo cimitero, accanto al quale si ergeva una casa cupa e imponente, più simile a una fortezza che agli eleganti edifici dell’epoca. Questa casa, avvolta nel mistero e circondata da fiaccole accese durante la notte, era conosciuta come luogo di tolleranza, dove coloro in cerca di svago e sollazzo potevano trovare rifugio temporaneo. Spesso, nelle ore notturne, si potevano intravedere figure avvolte in grandi mantelli bussare alla porta di questo palazzo, la quale veniva aperta e poi richiusa rapidamente da una donna vestita con abiti succinti e sgargianti, dopo aver fatto accomodare l’avventore.

Ponte della Morte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma perché il nome “Ponte della Morte”? Sicuramente non per via della Casa di Tollerenza; le leggende e le teorie al riguardo abbondano.

Una narra di loschi individui che aggredivano, derubavano e uccidevano i passanti nelle vicinanze del ponte, per poi sbarazzarsene complice del buio della notte, gettandoli dal ponte nelle acque del canale; finché una notte il Consiglio della Padovana Repubblica dovette assediarli con le truppe regolari. Catturati, vennero subito impiccati senza processo sul ponte che loro usavano per i loro misfatti.

Un’altra ipotesi riporta un tragico incidente accaduto nel 1422, quando il ponte di legno crollò sotto il peso di una ghermita processione funebre diretta al cimitero di San Daniele, oggi non più esistente, causando la morte per annegamento di 27 persone.

Altri raccontano di avvistamenti sinistri e suoni inquietanti intorno al ponte, soprattutto nelle sere particolarmente nebbiose: sagome di 3 persone incappucciate che si nascondono, alcuni raccontano di sentire cani ringhiare e di udire chiari e lugubri rintocchi suonare a morto provenire dalla vicina Chiesa di San Daniele che non possiede questo tipo di tonalità tra le sue campane.

Indipendentemente dall’origine precisa del nome, il Ponte della Morte rimane un luogo avvolto da un’aura di mistero e fascino. Le sue arcate testimoniano secoli di storia e leggende, attirando turisti e curiosi desiderosi di immergersi nelle atmosfere oscure del passato.

 

 

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Personaggi / Fantasmi
Ubicazione : Europa / Italia / Veneto
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Accesso con Animali : Consentito
Accesso con Disabilità : Accessibile
Raggiungibilità : In auto
Servizi Igienici : Non Accessibili
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