Nel Castello di Bolsena, a Viterbo, noto anche come Rocca Monaldeschi della Cervara, si aggirerebbero da molti secoli diversi fantasmi e spettri.
Il castello fu edificato nel 1156 per volontà di papa Adriano IV a protezione dei centri sulla via Cassia minacciati da Federico Barbarossa e durante i secoli vede distruzioni e rimaneggiamenti strutturali e vede passare tra le sue mura personaggi d’arme e personaggi illustri come Tiberio Crispo cardinale e vescovo italiano.
La condotta dissoluta di Tiberio però portò ad una ribellione del popolo e il cardinale venne cacciato.
All’interno del castello, durante dei lavori di scavo, furono ritrovate ossa umane e si pensò appartenessero a Tiberio, misteriosamente scomparso; ma erano invece i resti di un altro uomo, (sappiamo per certo che morì a Sutri e fu sepolto nella cattedrale poi successivamente i suoi resti furono trasferiti a Capranica) probabilmente appartenuti ad un maggiorente di cui non conosciamo il nome, che era avvezzo ad applicare soprusi sul popolo per di raggiungere i propri fini.
Nel castello è presente un salotto con meravigliose pareti affrescate, detto “del fantasma” proprio perché è in questa stanza che il nostro fantasma ama palesarsi e ami scacciare chiunque tenti di soffermarsi troppo all’interno della sala. Secondo diverse testimonianze, sarebbe impossibile fermarvisi a lungo, perché si ci si sente fissati da uno sguardo maligno. A chi appartenga realmente lo spirito della rocca non è del tutto chiaro, alcuni sostengono che sia comunque Tiberio Crispo, che non abbia gradito in vita il suo allontanamento dal maniero e che per questo sia tornato per dimorarvi per sempre.