Enormi ed enigmatiche incisioni rupestri raffiguranti anaconda (e non solo) sono visibili lungo il fiume Orinoco, tra Colombia e Venezuela.
C’è un luogo al confine tra Venezuela e Colombia animato da figure mitologiche ed enigmatiche. Ci sono anaconde, millepiedi, roditori giganti e umani, parte integrante di una testimonianza di arte rupestre tra le più grandi al mondo. A confermarlo è un nuovo studio pubblicato su Antiquity che ha analizzato a fondo le singole incisioni che sorgono lungo il fiume Orinoco, alcune visibili da lontano e per tale ragione, con molta probabilità, utilizzate come segnali per i viaggiatori che si muovevano lungo un’antichissima rotta commerciale preistorica.
Le antichissime incisioni lungo il fiume Orinoco
Alcune delle incisioni analizzate nello studio dal titolo Monumental snake engravings of the Orinoco River sono talmente grandi da poter essere visibili in lontananza. A popolarle sono figure di vario genere, sia animali che umane, e secondo quanto affermato dall’archeologo e antropologo Carlos Castaño-Uribe, direttore scientifico della Caribbean Environmental Heritage Foundation in Colombia, potrebbero essere parte di una tradizione mitologica tra le più antiche di sempre.
Una mitologia che ancora oggi trova riscontro nel patrimonio culturale degli indigeni che popolano la regione, le cui credenze sono ancora incentrate sul mito soprannaturale di un antenato anaconda: “Continuano a considerarlo uno degli [archetipi] più trascendenti del loro mondo mitico e del loro simbolismo spirituale, dove è associato alla fertilità, all’acqua, all’abbondanza e all’avvento del diverse tribù, clan e famiglie delle principali arterie fluviali di questa vasta regione”, spiega l’esperto.
Nonostante siano state scoperte già da tempo, si conosce poco della storia e delle reali motivazioni che hanno spinto le antiche popolazioni locali a realizzare questa lunga distesa di incisioni rupestri. Ed è proprio per tale ragione che Castaño-Uribe, il coautore dello studio José R. Oliver e il resto del team ha deciso di documentare e indagare a fondo la regione incentrata sulle rapide di Atures nel Medio Orinoco, dove la navigazione del fiume diventa impraticabile ed è d’obbligo proseguire via terra.
Il team di ricercatori ha trovato 157 luoghi di arte rupestre, tra i quali più di una dozzina conservano incisioni lunghe oltre 4 metri di cui una rappresenta proprio un anaconda. Si ritiene che quest’ultima sia la più grande testimonianza di arte rupestre preistorica attualmente conosciuta.
Arte rupestre e mitologia nella Preistoria
“Sono gli esseri ancestrali che possono trasportarti mentre viaggi. Sono metaforicamente una specie di canoa”, ha affermato uno degli autori dello studio riferendosi agli anaconda. Perciò non è un caso che siano stati incisi nella pietra in modo che chiunque attraversasse il fiume Orinoco a piedi o sulle imbarcazioni potesse vederli.
“[Il nuovo studio, ndr] rende visibile e documenta l’importanza di questa iconografia serpentina di grande valore culturale in gran parte del Sud America preispanico“, ha affermato il professor Castaño-Uribe. Resta da approfondire a quale periodo siano realmente circoscritti questi lavori d’incisione, che legame abbiano esattamente con il mito e le tradizioni legate alla spiritualità delle odierne popolazioni indigene.
Sebbene le incisioni rupestri stesse siano inorganiche e quindi non databili al radiocarbonio, Trond Lødøen, archeologo ed esperto di arte rupestre presso il Museo universitario di Bergen in Norvegia, ha affermato che sotto le pareti rocciose potrebbero esserci frammenti di utensili, strati di carbone provenienti da antichi fuochi o pezzi di ceramica che potrebbero essere datati.
di: Nicoletta Fersini
Fonte: tecnologia.libero.it
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