San Sulpicio nacque a Vatan, nel Berry, da una famiglia gallo-romana. Si formò alla corte Merovingia di Gotrano, nipote di Clodoveo. Vescovo di Bourges, fondò il primo Ospedale della città.
Il fatto che questo misterioso tempio di Parigi sia stato dedicato ad un santo devoto servitore dei re merovingi, porterebbe a confermare le tante ipotesi che legano Saint Sulpice alla “Linea della Rosa”, al Priorato di Sion e all’ARCADIA
La chiesa di Saint Sulpice sorge nell’antico borgo di Saint Germain, che prese origine da un’importante abbazia, costruita sulle rive della Senna su una fondazione del 542 voluta dal re Childeberto, figlio di Clodoveo.
Forse è proprio per questo legame con la stirpe dei re taumaturgi (Rex Deus) che a Saint Sulpice, al pari di altri templi legati al mito del Graal, sia dominante l’immagine del femminino sacro.
Entrando nel tempio, ci si trova immediatamente attratti dalla splendida statua della Madonna con bambino che, posta nell’abside, al centro del tabernacolo, sembra esprimere la Shekhinah, la manifestazione del divino, concessa solo ai Sommi Sacerdoti del Tempio di Salomone.
Per i cultori del Graal, e di una spiritualità che trae origine dal culto di Iside e Osiride, appare inevitabile associare quell’immagine al mistero di Maria Maddalena e di Cristo.
Un mistero indicato anche come “linea della rosa” Rose-line ( non è forse un caso che anche a Rosslyn Chapel domini la stessa immagine).
Forse è proprio per questo che Saint Sulpice sembra essere legata anche alla linea dell’antico meridiano di Parigi, che parte dalla città di Dunkerque, raggiungendo Parigi, dietro la chiesa di San Sulpice, poi nei pressi della piramide di vetro del Louvre, e quindi sotto l’Osservatorio di Parigi, per proseguire il suo itinerario verso il meridione della Francia, correndo a pochi chilometri di distanza dalla città di Bourges e poi terminare nei Pirenei, nella località di Les Pontils, a circa 300 metri dal sarcofago d’Arcadia, quello dipinto dal pittore Nicolas Poussin, nel quale si legge la famosa frase latina “Et in Arcadia ego”.
Chi possedeva la Linea Rosa, era il figlio degli Dei, colui che ha superato il ciclo perpetuo di morte e rinascita, il neheh degli antichi Egizi.
Non a caso la linea meridiana di Francia passava nei pressi della tomba d’Arcadia, una località situata vicino a un’antica commenda dell’Ordine del Tempio.
Non è neanche un caso che all’interno di Saint Sulpice sia presente uno gnomone che permette di stabilire con precisione il tempo dell’equinozio di primavera, un tempo fondamentale per tanti riti iniziatici.
Massimo Agostini
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