Un bolide astronomico nel cielo di questa primavera avanzata. In tanti nella notte tra venerdì e sabato hanno osservato un bagliore illuminare il buio della Romagna, lasciando perplessi e preoccupati i testimoni dell’evento. La spiegazione può venire da uno dei cosiddetti corpi minori del sistema solare, in particolare appunto un bolide; ovvero un piccolo frammento di una cometa o di altro oggetto astronomico che, grazie alla sua velocità e alla sua inclinazione rispetto all’atmosfera terrestre, è riuscito ad arrivare fino a una quota relativamente bassa prima di essere distrutto dall’attrito. Un evento del genere così luminoso è raro ma non rarissimo (lo scorso settembre uno osservato anche sopra Ravenna, riuscì ad attraversare l’Italia dalle coste della Puglia fino al Trentino prima della sua esplosione in quota di sicurezza) e in tanti potrebbero ricordare quello più famoso registrato dalle nostre parti. Il 19 gennaio 1993 l’esplosione, avvenuta tra i 10 e i 30 km d’altezza sopra Lugo, di un oggetto tra i 3 e 10 metri e pesante 1000 tonnellate illuminò a giorno tutta la pianura padana fino alle coste dell’ex Jugoslavia. Tutto quello che è rimasto sono state palline vetrose del diametro di mezzo millimetro o poco più, chiamate condrule, ritrovate tra il bolognese e la costa. Questi ritrovamenti confermarono il fatto che si trattasse di un piccolo asteroide, ribattezzato dagli astronomi il superbolide di Lugo per una tragedia sfiorata se l’oggetto fosse caduto sul centro abitato.
Tornando all’evento di venerdì alle 23.15 la stazione osservativa di Ravenna non lo ha registrato perché troppo basso sull’orizzonte ma altre stazioni della rete PRISMA dell’Inaf come ad esempio Loiano sulle colline bolognesi o Piombino in Toscana ne hanno potuto descrivere il cammino, la posizione dell’esplosione (sopra l’isola d’Elba), l’altezza a cui è esploso (circa 70 km) e la sua velocità finale, circa 25 km/s (90mila km/h).
di: AGOSTINO GALEGATI
Fonte: CorriereRomagna.it
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