Chioggia (VE), ridente cittadina lagunare, dove io mi sento di casa poiché ci ho vissuto per un paio di anni e devo dire che ci si sta davvero bene.

Durante il mio soggiorno lì, ho avuto modo di approfondire le conoscenze le amicizie, il cibo (sopratutto a base di pesce squisitissimo), il folklore locale e sopratutto le leggende e i misteri che qui dimorano… Le leggende son molte; “La statua senza testa“, “L’Orologio più antico del Mondo” , “La Casa della Strega” , ” Il Covo delle Streghe” , “El Gato de Ciòsa” e “Il Crocifisso venuto dal Mare”, di cui parleremo in questo articolo.

Naturalmente come spesso accade, non abbiamo sempre basi storiche o testimonianze dirette di queste credenze popolari o superstizioni, ma come si dice in questi casi… Vox Populi Vox Dei! 😉

Questa leggenda, interessa un singolare crocifisso a forma di Y, custodito nel Santuario di San Domenico edificato sull’omonima Isola raggiungibile a piedi attraversando il Ponte di Vigo.

Il Cristo venuto dal Mare

Numerose sono le leggende che lo avvolgono la prima riguarda la sua creazione: secondo la leggenda questo “Cristo” fu intagliato da Nicodemo, discepolo di Gesù e custode del Santo Graal e Santo sia per la chiesa cattolica e per quella ortodossa. Durante il duro lavoro di intaglio Nicodemo, stremato dalla fatica, chiese l’aiuto delle forze divine, e non appena si cinse a tracciare le linee del viso, cadde addormentato.

Al suo risveglio il Santo trovo il Cristo terminato con i tratti del viso sofferenti proprio come li aveva visti lui stesso sul volto di Gesù.

Questa versione sembra confermata da un incisione ai piedi del crocifisso, che ne avvalorerebbe anche come la scultura fu trasferita dalla Terrasanta a Jesi dalla confraternita del Santo Sepolcro.

San Pietro Martire, si recò in preghiera al cospetto del crocifisso, intento nella devota preghiera, San Pietro si accorse, che il crocifisso cominciò a prendere vita… questi gli indico di trasferirlo da Jesi a Chioggia, Pietro così sollecitato non potette esimersi e fece trasportare il crocifisso su una barca abbastanza grande per poterlo contenere in sicurezza e partì alla volta di “Ciòsa”.

Il viaggio tranquillo e sereno, venne interrotto da un improvvisa e violenta tempesta, che fece naufragare la barca di Pietro. Il crocifisso caduto in mare, galleggiò fino alle rive dell’isolotto di San Domenico a Chioggia, dove fu tratto in salvo dalle acque dai monaci.

Il crocifisso , secondo il manoscritto di Antonio Boscolo, fu portato per essere custodito nella Cattedrale di Santa Maria Assunta (Chioggia) ed esposto ai fedeli, ma durante la stessa notte, il crocifisso scomparve dalla cattedrale per ricomparire la mattina dopo sul luogo del ritrovamento (isola di San Domenico); per tre giorni il crocifisso, riportato in cattedrale, scomparve e ricomparve nella stessa identica maniera, finché la curia non si decise (per volere altrui) di lasciarlo nella Chiesa a San Domenico dove rimane fino ai giorni nostri.

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Italia / Veneto
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Accesso con Animali : Da Verificare
Accesso con Disabilità : Da Verificare
Raggiungibilità : A Piedi
Servizi Igienici : Non Accessibili
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