
Il maestoso Castello di Issogne, un luogo intriso di storia e fascino è situato sul lato destro della Dora Baltea, nel comune di Issogne, questo castello rinascimentale spicca ancora oggi per la sua eleganza dirimpetto al vicino e austero Castello di Verrès, che si erge dall’altro lato del fiume.

Castello di Issogne
Le radici del castello affondano in epoca romana, quando il sito ospitava una semplice villa rustica. Nel XII secolo, la villa fu trasformata in una robusta fortezza di proprietà del vescovo di Aosta. Tuttavia, nel XIV secolo, il destino del castello prese una svolta significativa quando passò nelle mani della nobile famiglia Challant. Sotto il loro dominio, il castello fu ampliato e trasformato in una residenza signorile di grande rilievo.
Il XV secolo segnò l’apice della grandezza del castello, grazie al priore Giorgio di Challant. Fu durante questo periodo che il castello assunse l’aspetto che conosciamo oggi, con l’aggiunta del cortile interno, del porticato e di lussuosamente decorate sale. Tuttavia, nel XVI secolo, il castello passò alla famiglia Challant-Crescenza, che lo abitò fino al XVIII secolo. Da quel momento, il destino del castello prese una piega decadente, fino a quando, nel 1872, fu venduto all’asta pubblica.

Priore Giorgio di Challant
Fu un pittore torinese, Vittorio Avondo, a dare una nuova vita al castello. Con amorevole cura, restaurò l’antica dimora riportandola al suo antico splendore. Avondo la dotò di mobili e oggetti d’epoca, trasformandola in un’affascinante ambientazione tardo quattrocentesca, che oggi è ancora possibile ammirare. Nel 1907, Avondo donò il castello allo Stato italiano, e oggi fa parte del patrimonio della Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Tuttavia, il Castello di Issogne nasconde anche un lato oscuro e misterioso. La leggenda vuole che il fantasma della Contessa di Challant, Bianca Maria Scarpardone, sia ancora tra le sue mura. Donna inquieta e dal passato turbolento, la contessa, vedova e appassionata, avrebbe condotto una vita segnata da passione, tradimento e odio.
Racconti narrano di numerosi mariti e amanti che attraversarono la sua vita, e la sua bellezza straordinaria la rendeva irresistibile. Ma la sua storia si intrecciava con intrighi e violenza, con amanti soggiogati che diventavano sicari per eliminarne mariti indesiderati. La sua vita libertina la portò persino a Milano, dove, credendo di essere al di sopra della giustizia, fu invece arrestata, processata e decapitata per le sue atrocità.

Bernardino Luini – Decapitazione di Santa Caterina
Il suo spirito, secondo la leggenda, non ha trovato pace. Il fantasma di Bianca Maria di Challant, conosciuta anche come “Occhio di Gazzella” per il suo sguardo affascinante, si dice che si aggiri ancora oggi tra le stanze del Castello di Issogne. Chi ha avuto il privilegio di avvistarlo lo descrive come una giovane donna di straordinaria bellezza, con occhi neri penetranti e un volto dal colorito alabastrino affascinante. Altri invece, raccontano che il suo spettro si aggiri per il maniero con la testa mozzata tra le mani.
La leggenda della Contessa di Challant ha conferito al Castello di Issogne un’aura di mistero che attrae visitatori da ogni dove, desiderosi di avvicinarsi anche solo per un istante, alla bellezza enigmatica di questa donna dal passato tormentato.
Curiosità: A Milano, nella chiesa di San Maurizio, si può ammirare l’effige di Bianca in un dipinto di Bernardino Luini che la raffigurò nella scena della decapitazione di Santa Caterina.