Squillace, Cosenza, ai Piedi del versante settentrionale della rupe, si trova il ponte del diavolo costruito nel XIV sec. che attraversa il torrente Ghetterello* costruito per consentire l’antico accesso alla città ora dismesso.

Il ponte, a schiena d’asino ad unica campata ad arco ogivale, misura 12 metri di lunghezza e 9,10 metri in altezza (dal livello dell’acqua) e 3,30 metri in larghezza, è costruito in pietra (granito non lavorato) tipica della zona ed era ben visibile dal castello di Squillace e questo ne permetteva la difesa in caso di pericolo.

Come spesso accade per costruzioni di questo tipo e in ogni parte di Italia, viene associato spesso, per via del periodo storico nel quale vennero costruite, e per via dell’enorme mola  e complessità di realizzazione, viene spesso associato alle arti diaboliche od opera di stregoneria; ma passiamo alla nostra leggenda.

Si narra che molto , molto tempo fa, un contadino doveva sempre escogitare sistemi nuovi per attraversare il fiume per recarsi nel suo podere, stanco sopratutto di bagnarsi nelle stagioni fredde e per trasportare più agevolmente i suoi strumenti di coltura, così pensò che costruire un attraversamento fosse una buona idea, ma le sue conoscenze e le sue capacità rendevano le sue opere alquanto “pericolanti” difatti queste con l’arrivo della cattiva stagione e delle copiose piene del fiume, finivano per crollare miseramente ogni volta costringendolo a ricostruire tutto da capo. Un giorno perse la pazienza e in preda a sconforto e ira cominciò ad imprecare maledicendo tutti i santi che conosceva e da li a poco, così solleticato, gli si parò davanti il diavolo in persona che si offrì di ricostruire il ponte per lui, un ponte maestoso, un ponte talmente robusto che non sarebbe crollato mai più, e che farebbe durato per sempre, in cambio di un piccolo pegno: l’anima, di chi per primo, su invito del contadino lo avesse attraversato.

Dopo una notte passata a rimuginare sopra a quella diabolica proposta, il contadino accetto il patto e pretese che gli venisse costruito il ponte la notte stessa. Il diavolo non perse certo tempo e durante la notte lo costruì, perchè sicuro di averlo ingannato e che la prima anima , preso da euforia ,ad attraversare il ponte fosse proprio quella del contadino. Al mattino seguente il diavolo attese il contadino dalla parte opposta del ponte e invitò l’uomo a controllare la robustezza dello stesso  passandoci sopra, ma il contadino che stupido non era (scarpe grosse e cervello fino), fischiò e chiamò il suo fido cane, che attraversò per primo il diabolico nuovo ponte; il diavolo adirato per essere stato buggerato dal contadino tiro un calcio cosi potente ad una sponda del ponte, con la speranza di farlo crollare come un castello di carte, ma l’ingegneria applicata dal maligno si rivelò più robusta di quella diabolica zoccolata che ne provoco solo un grande buco, che ancora oggi è visibile.

*È possibile che l’etimologia del torrente si ricolleghi a tracce di presenza ebraica (a un ghetto), del resto, nei pressi del suo corso ai piedi di Girifalco sono state ritrovate delle tombe ebraiche del VII secolo circa, testimonianza di un probabile insediamento ebraico a Girifalco e ai piedi di Squillace il torrente passa vicino all’antico quartiere ebraico, la Giudecca presente dal XIII secolo, accessibile dalla cosiddetta ”Porta Giudaica” (Cit. Wikipedia).

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Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Personaggi / Creature
Ubicazione : Europa / Italia / Calabria
Accesso : Da Verificare
Stato di Conservazione : Rudere
Accesso con Animali : Consentito
Accesso con Disabilità : Non Accessibile
Raggiungibilità : A Piedi
Servizi Igienici : Accessibili
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