Monte Sant’Angelo, situato nella provincia di Foggia nel promontorio del Gargano, è considerato un luogo misterioso e affascinante, noto per la sua storia religiosa, storica e naturalistica.
La leggenda narra che sulla cima di questo monte l’Arcangelo Michele apparve al vescovo di Siponto, il quale, dopo questo miracoloso evento, fece costruire nel 493 una chiesa dedicata all’Arcangelo.
Si racconta che un uomo del luogo smarrì un toro che ritrovò diverse ore dopo all’ingresso di una caverna. Mosso dall’ira, scagliò una freccia contro l’animale con l’intento di ucciderlo. Incredibilmente, la freccia deviò drasticamente la sua traiettoria, tornando indietro e colpendo l’uomo che l’aveva scagliata.
Questa storia si diffuse e attirò l’attenzione delle autorità religiose. Il vescovo si recò nella grotta alla ricerca di spiegazioni e fu in quel momento che l’Arcangelo Michele gli apparve, dichiarandosi responsabile di quell’evento straordinario.
La seconda apparizione dell’Arcangelo avvenne durante l’assedio di Siponto da parte dei Goti. Il vescovo chiese e ottenne una tregua di tre giorni, e al termine di questo periodo, l’Arcangelo Michele apparve nuovamente al vescovo, assicurandogli la vittoria. E così avvenne, grazie all’intercessione divina, i soldati sconfissero i nemici.
Un anno dopo, una processione composta dai vescovi delle città più importanti si recò nella grotta. Lì trovarono un altare con una croce e l’impronta del piede dell’Arcangelo. Dopo la celebrazione della Santa Messa, il Santuario fu consacrato a San Michele e divenne un luogo di pellegrinaggio per fedeli e Cavalieri Crociati.
San Michele, il Principe delle milizie celesti, il cui nome dall’ebraico Mi-Ka-El significa “Chi è come Dio?”, è il simbolo supremo nella lotta contro Satana, colui che si è ribellato al “Padre Eterno” ed è stato cacciato dal Regno dei Cieli e confinato nell’Inferno grazie all’azione di San Michele durante una epica battaglia celeste.
Si dice anche che esista una “Linea di S. Michele”, una retta immaginaria che attraversa luoghi sacri come St Michael’s Mount in Cornovaglia, Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Val di Susa e l’Eremo di San Michele di Coli vicino a Bobbio.
Monte Sant’Angelo è famoso anche per la leggenda delle donne sveve, Giovanna I e Filippa d’Antiochia, che furono assassinate nel vicino Castello normanno svevo aragonese dalle milizie angioine dopo atroci torture. Anche se non ci sono prove concrete della presenza dei loro spettri, i ricercatori dell’Associazione Italiana Ricercatori del Mistero hanno riscontrato varie anomalie e registrato voci e grida; Ma questa è un altra storia 😉