L’UFO che spaventò Mussolini: la storia di un mistero, da Vergiate agli USA

L’UFO che spaventò Mussolini: la storia di un mistero, da Vergiate agli USA

Nel giugno del 1933 un oggetto volante non del tutto identificato si schiantò presso il comune di Vergiate, in provincia di Varese e a pochi chilometri dal Lago Maggiore: in questa zona a confine tra la Lombardia e il Piemonte precipitò l’UFO che spaventò addirittura Benito Mussolini, il quale riteneva quel velivolo futuristico potesse essere un’arma nuova ed inedita della Germania nazista di Hitler.

Una storia carica di mistero su cui nei decenni si è sempre cercato di fare luce, ma le cui risposte sono costantemente state nebbiose e del tutto romanzesche. Una storia a tratti fantascientifica su cui ha lavorato per anni ed anni Roberto Pinotti, fondatore e segretario del Centro ufologico nazionale. Come spiegato da La Stampa, lo schianto avvenne il 13 giugno 1933 a Vergiate, e dei rottami del presunto UFO rimasero anche i corpi dei due piloti, entrambi dai capelli biondi e dagli occhi chiari; mentre della forma e struttura del misterioso veicolo volante ci sono arrivate descrizioni parziali dai dispacci dell’epoca, secretati dall’agenzia Stefani e poi custoditi dal Gabinetto RS/33, di cui faceva parte anche Guglielmo Marconi.

telegramma ufo mussolini 1933
Il telegramma con il quale si vietava di dare notizia dell’aeromobile caduto a Vergiate, nel 1933.

“D’ordine personale del Duce, disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale at opera aeromobile sconosciuto – stop – confermasi versione pubblicanda diffusa dispaccio stefani odierno – stop – idem versione anche at personale et giornalisti – stop – previste max pene trasgressori fino at departimento tribunale sicurezza dello stato – stop – dare immediata conferma ricevimento – stop.
Direzione Generale Affari Speciali.”

Roberto Pinotti, in un importante convegno ufologico tenutosi ad Arona (proprio vicino Vergiate) nel 2017, ha raccontato che “i resti dell’Ufo, che nei disegni viene descritto come un velivolo cilindrico, con una strozzatura poco prima del fondo, con oblò sulla fiancata, da cui uscivano luci bianche e rosse, furono portati nei capannoni della Siai-Marchetti a Vergiate, dove rimasero per 12 anni. Così come i corpi dei piloti, conservati in formalina, a lungo studiati. Si sa che erano alti 1,80, avevano capelli e occhi chiari.”

Mussolini pensò inizialmente che i due piloti fossero tedeschi vista la carnagione ed il colore cinereo dei capelli e degli occhi, eppure fu lo stesso Marconi ad opporsi a questa sua veduta. Nonostante il mistero che ancora circonda l’origine dei due piloti del velivolo, il Duce “credette, forse, che sarebbe stato opportuno allearsi con una potenza militare come quella della Germania nazista, capace di produrre un velivolo mai visto prima, piuttosto che averla come nemica.”, ha raccontato Pinotti a conclusione delle sue ricerche sulla verità dietro all’UFO di Vergiate. Studi che però non hanno portato a nessuna risoluzione del mistero, visto che alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel corso degli anni ’50, dei rottami dell’oggetto se ne prese cura la US Air Force americana, che trasferì il veicolo volante in territorio statunitense.

Lo stesso Roberto Pinotti ha tenuto a sottolineare anni fa che chi sapeva qualcosa sulla verità dietro al mistero UFO, morì in circostanze fatidiche o nebulose: “Stranamente, le tre persone che erano a conoscenza del trasporto di quelle casse negli Usa sono morte, due in incidenti di mare, una suicida.” Ad oggi, nessuno è a conoscenza dell’ubicazione dei presunti rottami dell’oggetto non identificato che spaventò Mussolini e lo convinse ad allearsi con Hitler.

A proposito, sapevate che il 2 Luglio di ogni anno è la Giornata Mondiale degli UFO? Qui vi avevamo raccontato le origini e il significato di questa affascinante ricorrenza che celebra ed analizza il fenomeno sempre più diffuso dell’avvistamento di oggetti volanti non identificati nei cieli di tutto il mondo.

Fonte: Cultweb.it

22 Gennaio 2024Comments Off
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