Nel 1986 la celebre sovrana scrisse e sigillò una lettera chiedendo che non venisse aperta per cento anni
A meno che la scienza non metta un freno all’invecchiamento, fra 52 anni molti di noi non ci saranno più e non sapranno mai cosa c’è scritto nella lettera che la regina Elisabetta ha lasciato ai posteri e che nessuno potrà aprire fino a una scadenza tassativa: il 2085. A un anno dalla scomparsa della regnante più longeva della Gran Bretagna il mistero della missiva reale riservata al futuro sta ossessionando i creatori di contenuti dei social, in modo particolare di TikTok e Instagram, i quali non riescono a immaginare cosa mai possa esserci scritto. Anche perché sulla busta c’è un destinatario ben preciso: il popolo australiano. Come sappiamo, Elisabetta II amava in modo particolare l’Australia e vi si recò ben sedici volte in visita ufficiale durante la sua lunga vita. Ma era anche la sua spina nel fianco, sapeva che l’avrebbe persa prima o poi, e soffrì molto quando nel 1999 un referendum trasformò il Paese in una repubblica sostituendo lei, che era il capo di Stato, con un Presidente nominato dai membri del Parlamento del Commonwealth.
una statua della trisavola Vittoria
Ma la lettera esisteva già da molto prima di quell’evento che rosicchiò un po’ della potenza e dell’autorità mondiale della popolare sovrana. Elisabetta scrisse, imbustò e sigillò la lettera nel 1986, mentre si trovava a Sidney per celebrare il restauro del Queen Victoria Building, il famoso edificio in stile neoromanico di George Street nel quartiere degli affari di Sidney costruito tra il 1893 e il 1898 su progetto dell’architetto George McRae. Il palazzo (foto sopra) di fronte al quale troneggia , è oggi è nella lista dei monumenti Patrimonio dell’Umanità. Sulla busta, Elisabetta vergò le istruzioni per il sindaco che sarebbe stato in carica nell’anno designato, quindi qualcuno che al tempo non era ancora nemmeno nato: “In un giorno scelto da lei nell’anno 2085 d.C., vorreste per favore aprire questa busta e trasmettere ai cittadini di Sydney il mio messaggio?” segue la firma “Elizabeth R.”, quella più solenne in cui l’autrice specifica di essere la “regina” in latino, invece che in inglese. La busta è stata consegnata all’amministrazione cittadina dell’epoca che l’ha collocata in una teca di vetro, a sua volta custodita in una cassaforte d’ottone all’interno del Queen Victoria Building (foto sotto). Ed è lì da allora, in attesa della sua apertura.
Cosa ha scritto Elisabetta, in questa lettera? Il mistero è fittissimo perché nemmeno i membri del suo staff ne hanno la minima idea, stavolta nessuna fonte vicina alla famiglia reale è stata messa al corrente del suo contenuto. Pare proprio che l’unica ad averla letta sia la sua stessa autrice e le ipotesi variano dalla rivelazione storica di qualcosa di clamoroso, alla confessione di un segreto che legava la famiglia reale alla popolazione di Sidney. Forse, semplicemente una lettera d’amore nei confronti di un paese per il quale non poteva manifestare preferenze se non offendendo gli altri regni sotto di lei. Oppure, uno stratagemma della geniale regina per mantenere alta l’attenzione degli australiani intorno alla sua leggenda e alla famiglia reale, in modo da scongiurare drastici distacchi che poi sono parzialmente avvenuti lo stesso. Per ora, le uniche cose certe riguardo alla lettera della regina Elisabetta da aprire nel 2085 è che sta diventando virale grazie a mezzi che quando è stata scritta non erano nemmeno immaginabili, che oggi viene considerata una della time capsule più importanti della storia umana, e che anche il re Carlo III, attualmente riconosciuto “solo” come re dell’Australia, senza poteri, non saprà mai cosa sua madre avesse da dire al popolo australiano e al mondo. Se verrà graziato dalla fortunata genetica famigliare che ha portato avanti la vita dei suoi nonni fino a 99 anni (Filippo), 96 (Elisabetta) e 101 la bisnonna Elizabeth, forse suo figlio William farà in tempo a saperlo. Altrimenti, baby George, il fortunato sarai tu.
Comments are closed here.