Il curioso ripetersi di esadattilia nell’arte sacra: una Madonna a Massimeno, S. Rocco a Mortaso e S. Giovanni a Carisolo
VAL RENDENA. In Val Rendena cresce e si arricchisce il fenomeno «dell’esadattilia», ovvero la raffigurazione di personaggi sacri con sei dita. Questa ricerca ha preso avvio dalla segnalazione di Franco Manfredi, socio della Pro Loco di Carisolo, amante dell’arte e del mistero, che dapprima ha segnalato «lo strano caso del San Giovanni con sei dita nella chiesa di Santo Stefano di Carisolo» e che ora prosegue col «Mistero di Massimeno: la Madonna dalle sei dita». Lo stesso Franco Manfredi parlando del dipinto della chiesa di santo Stefano a Carisolo scrive «la mia attenzione era caduta su un particolare della Crocifissione sulla parete di fondo del presbiterio, affresco dei Baschenis della II metà del secolo XV. Tra l’incredulo e il perplesso ho contato più volte le dita del piede sinistro di Giovanni, l’apostolo prediletto. Ne ho contate 6, certamente non 5! Un caso di esadattilia».
Ora continuando le sue ricerche, Franco Manfredi parla del «Mistero di Massimeno: La Madonna dalle sei dita», un nuovo caso di esadattilia. Questa pala rappresenta Maria al centro e più in basso san Bartolomeo e san Giorgio con l’armatura. In basso al centro è raffigurata una pianura con san Giorgio a cavallo che uccide un mostruoso dragone di fronte ad una regina inginocchiata. Don Lorenzo Felicetti in “Raccolta di Memorie delle Chiese di Rendena” del 1891, accosta Carisolo a Massimeno e dell’ancòna di Massimeno scrive «parrebbe una copia dell’affresco del 1461, che si osserva nel coro della chiesa di S. Stefano, solo che in questo non si vede la regina, forse per mancanza di spazio». Malgrado l’accostamento, il prelato ricercatore e appassionato d’arte non accenna all’esadattilia.
Franco Manfredi fu incuriosito della Madonna di Massimeno «nel corso di una conversazione con una esperta restauratrice che in passato aveva avuto occasione di visitare varie chiese della valle. Subito non avevo dato peso alla cosa, in seguito però avevo cominciato a sentire il desiderio sempre più impellente di verificare di persona. E così una mattina, dopo varie telefonate e appuntamenti, mi sono trovato di fronte al quadro o meglio alla pala o ancòna, forse del ‘600, dove la Madonna è rappresentata con sei dita al piede sinistro. In origine la pala era collocata nella chiesetta, isolata in mezzo al bosco, di San Giovanni Battista, a 10 minuti a piedi da Massimeno e dopo il restauro della chiesetta, nel 2012, la pala è stata collocata nella sagrestia della chiesa dedicata alla Madonna di Loreto in centro al paese di Massimeno, dove si trova tuttora».
Un caso di moderna esadattilia è presente a Mortaso, dove il pittore contemporaneo Alberto Mosca di Caderzone Terme, nel 1996 dipinse il capitello della Madonna e sul lato a monte ha raffigurato san Rocco con sei dita, poiché l’indice della mano sinistra che indica la piaga sul ginocchio è il quinto dito.
Sull’esadattilia le interpretazioni sono diverse. C’è chi parla di «errori», chi come Franco Manfredi propone «un vero e proprio “Dream Team del Mistero”» per divenire mèta «del “Turismo del Mistero”». Il salesiano don Vincenzo Biagini, insegnante a Nave (BS) a proposito della «decodificazione esoterica dell’esadattilia nelle raffigurazioni dei Baschenis» parla di «forzatura interpretativa». Per don Biagini «l’esoterismo rimase prerogativa dei dotti. L’esadattilia è sì un fatto raro, ma non poi troppo; niente impedisce di pensare che tra i parenti dei pittori ce ne fosse uno notoriamente esadattilico e l’artista abbia voluto fissarne il ricordo nel dipinto». Infine «non risulta che sia mai stato avanzato qualche interrogativo mirato a simbolismi nascosti… e non c’è alcuna ragione né di pensare che la gente del luogo sia ‘disattenta’, né di ipotizzare che un artista nasconda intenti esoterici nelle sue produzioni».
Rimane il fatto, quantomeno insolito, che in Val Rendena si trovino dei chiari esempi di esadattilia nell’arte.
Fonte: Trentinocorrierealpi.gelocal.it
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