(Da sempre i castelli suscitano un grande fascino e mistero; Le mura raccontano storie, amori, guerre e avventure.)
Isola D’Elba – Portoferraio
L’origine del suo nome ancora oggi è incerta, ma questa rocca si erge a 394 metri S.l.m su di un monte che porta il suo nome. Qualche studioso ipotizza sia di origine etrusca o latina, forse come dice una leggenda, a dargli il nome sia “Ilva”, un antica principessa etrusca, oppure una parola sempre etrusca “ful-tur”, che significa alta roccia o forse prende il nome dal architetto Volterrano Vanni di Gherardo Rau che rimaneggiò la rocca nel 1281, apportando restauri e nuove costruzioni alla precedente fatta duecento anni prima su costruzioni romane infine venne definitivamente ampliata e rafforzata dalla repubblica pisana, attorno al 1440 rendendo il Volterraio una vera e propria fortezza difensiva con al suo interno un grande contingente militare.
Di storie e leggende l’iIsola d’Elba ne è piena, ma noi ci soffermeremo ai fantasmi che infestano le mura di questo Castello. Basti pensare che qu
esta fortezza fin dalla sua costruzione nel 1281 d.c. e nei corsi dei secoli, è stata presa d’assalto e ha visto cruenti battaglie, resistendo a lunghi assedi di Liguri, barbari e quelli più ripetuti dei pirati turchi, tra i quali ricordiamo il più famoso e famigerato di tutti, Khair-ed-Din, piu comunemente chiamato “il Barbarossa”, che con la sua flotta invase l’isola nel 1534, distruggendo Rio e Grassera.
Sembra proprio che la causa di queste presenze siano da attribuire proprio ai pirati di Barbarossa, i quali sotto le mura del castello trucidarono con estrema ferocia centinaia di cristiani, intenti ad estorcere loro modi, segreti e vie per poter espugnare “Il Volterraio” ed è proprio da allora che nelle notti ventose prima di una tempesta, i fantasmi di queste anime, vaghino ancora tra le mura del castello tra lamenti strazianti e grida spaventose.
Attualmente il castello è di proprietà del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che nel 2016 si è occupato dei lavori di restauro e manutenzione. Oggi, sono stati messi in sicurezza diversi elementi dell’architettura originale, come l’ingresso, il cammino di ronda e la torre. Sono stati migliorati anche i sentieri di accesso ed è stata recuperata la pavimentazione originaria.
Raggiungere il Volterraio è piuttosto semplice: dalla provinciale che da Portoferraio collega Rio, parte il sentiero di scalini in legno e roccia che salgono fino all’ingresso del castello tra colori e profumi della macchia mediterranea. Per i meno esperti può essere piuttosto faticoso poiché irto e scosceso, ma è proprio per queste difficoltà, che una volta arrivati in cima, ogni fatica sarà ripagata da un panorama unico e mozzafiato.