La Fonte Miracolosa di Manigunda

Nell’antico borgo di Cairate, avvolto nel mistero dei secoli, si sussurra ancora la leggenda della principessa Manigunda legata al Monastero di Santa Maria Assunta, conosciuto anche come “Monastero della principessa”, ma scopriamo insieme questa leggenda.

Interno del Manastero

In tempi lontani, il re longobardo Liutprando si trovava in preda a una profonda preoccupazione. La dolce nipote del sovrano, la principessa Manigunda, incantava tutti con la sua bellezza mozzafiato e la sua bontà d’animo.

Manigunda, nonostante fosse adornata di sontuosi abiti e gioielli, soffriva in segreto. Una malattia ai reni la affliggeva, rendendola debole e pallida nonostante l’amore del nonno re. Nessun pretendente si presentava al castello, poiché la sua salute precaria scoraggiava i principi. Manigunda trascorreva le giornate sola, contemplando la felicità degli innamorati con un’ombra di tristezza.

Accanto a lei, fedele in ogni momento, c’era un grande cane bianco dal pelo folto, compagno di vita dalla sua infanzia. La principessa e il cane si prendevano cura reciprocamente, proteggendosi lun l’altra da ogni male del mondo.

La diagnosi della malattia ormai cronica e in avanzato stato, gettò l’intero regno nel dolore, ma un giorno una vecchia signora, proveniente da Cairate, si avvicinò a Manigunda ormai vicina alla morte, con un segreto promettente. Raccontò della sorgente d’acqua curativa nei pressi di Bergoro e convinse la principessa a cercare guarigione lì. Disperata, Manigunda intraprese il viaggio fino a Cairate, dove assaporò l’acqua cristallina della fonte.

Fonte Miracolosa di Manigunda

Un brivido di energia positiva la attraversò, e Manigunda decise di rimanere per qualche settimana. La sua salute migliorò gradualmente, e in un momento di gioia e riconoscenza, fece un voto alla Vergine Maria. La principessa promise di dedicare la sua vita a costruire un monastero in onore di Santa Maria Assunta (730 D.C.).

Il miracolo avvenne: la malattia scomparve, il colorito tornò sulle guance di Manigunda, e i suoi capelli biondi brillarono come l’oro. La notizia si diffuse rapidamente, attirando numerosi curiosi alla fonte di Cairate. Fedele al suo giuramento, Manigunda fondò il “Monastero della Regina,” accogliendo donne dedite alla preghiera e al lavoro.

La storia del monastero si arricchì con il passare degli anni. Persino Federico Barbarossa, prima della battaglia di Legnano, vi trovò rifugio e bevve dall’acqua miracolosa. Un segreto svelato e un piccolo pulcino d’oro furono i doni dell’imperatore alle monache.

Con il tempo, il monastero crebbe in dimensioni e fama, ospitando pellegrini e viandanti. Tuttavia, la leggenda di Manigunda non finisce con la sua morte. Strani fenomeni si verificano ancora nel monastero: voci, passi, lunghe trecce e vesti che si manifestano dietro gli spessi muri.

Foto Fantasma di Manigunda

Il sarcofago di Manigunda, scoperto durante lavori successivi, svelò il suo corpo con le trecce dorate e gli abiti raffinati. Ma il suo volto rimase sconosciuto, sepolto tra gli altri corpi, e le lastre del sarcofago furono riutilizzate.

Sarcofago di Manigunda

Da allora, il Monastero della Regina è stato testimone di eventi misteriosi. Voci di una bella figura al tramonto, diademi che si riflettono negli specchi e un cane bianco che scodinzola nell’ombra. Manigunda sembra ancora osservare gli innamorati, custode eterno del suo regno di mistero e miracoli.