Nel cuore dell’Abruzzo, tra le colline della provincia di Teramo, si cela un luogo affascinante e quasi dimenticato: Faraone, una frazione addormentata del comune di Sant’Egidio alla Vibrata. Questo piccolo borgo, che lentamente scompare nel vortice del tempo e della natura, sembra quasi nascosto agli occhi del mondo moderno. Tuttavia, è proprio questa sua aura di solitudine e silenzio a renderlo la meta perfetta per chi desidera intraprendere un viaggio nel passato, alla scoperta di un angolo di storia e bellezza autentica.
Faraone Antico, conosciuto anche come Faraone Vecchio, si erge a circa 318 metri di altitudine. Questo borgo dalle origini medievali è stato abbandonato sin dal 1950, quando gli abitanti decisero di trasferirsi al nuovo insediamento chiamato Faraone Nuovo, situato a pochi chilometri più a valle. Il nome “Faraone” affonda le radici nel Medioevo e pare derivi dalla parola longobarda “fara,” che significa accampamento. Questo luogo antico è stato testimone di molte storie e vite, ma la sua sorte ha subito una svolta drammatica quando, nel 1943, un violento terremoto colpì la zona, causando ingenti danni alle sue strutture.
Era il 5 settembre di quell’anno, le lancette dell’orologio segnavano le 4 del mattino, quando la terra cominciò a tremare con una forza così devastante da costringere gli abitanti a fuggire dal borgo. In seguito a crolli e distruzioni, una decina di persone trovarono la morte in quella tragica giornata. Il processo di migrazione di circa 500 persone verso il nuovo insediamento, Faraone Nuovo, richiese ben 15 anni, lasciando Faraone Vecchio completamente abbandonato e immerso nell’oblio.
Oggi, tra le antiche rovine, è ancora possibile scorgere tracce quasi intatte o leggermente consunte dall’incuria del tempo. La porta d’ingresso, con un maestoso arco sormontato da una torre merlata, è adornata da un bassorilievo raffigurante una Madonna con il Bambino, mentre San Giovannino offre il paese di Faraone come un gesto di invocazione per la protezione degli abitanti. Quest’opera d’arte è stata creata da Ghino Sassetti, uno scultore di rinomanza nel secolo scorso.
La chiesa di Santa Maria della Misericordia, che risale al XIII secolo e presenta affreschi del XV secolo, insieme al maestoso palazzo baronale del XVII secolo, subiscono invece i segni del tempo e dei disastri naturali.
Oggi, Faraone Antico è un borgo fantasma, un ricordo vivente di un’epoca passata. Tuttavia, è anche un luogo di grande interesse storico e culturale, tanto che è stato incluso nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”. Questo piccolo borgo addormentato continua a cullare le memorie del passato, invitando coloro che lo visitano a immergersi nella sua storia, nella sua bellezza autentica e nella sua eterna solitudine.