Chi lo avrebbe mai detto che il lago maggiore, potesse essere paragonato all’Isola Haitiana di Tortuga; proprio così, la famosissima Isola dei pirati che da bambini ci ha fatto fantasticare su battaglie, ammutinamenti, abbordaggi e leggendari tesori depredati e poi nascosti.

Si parlerà proprio di tutto questo nel nostro racconto o almeno cosi ci viene tramandata questa leggenda dal sapore piratesco, anche se qualcuno la vede in modo diverso e non romanzata ,analizzandola da un punto di vista diverso da come ci viene tramandata.*

I Castelli di Cannero

Lago Maggiore, Comune di Cannobio, qui a poche centinaia di metri dalla riva, sono ubicati tre gruppi di isolotti  – in realtà, poco più che scogli – su due dei quali sono presenti i Castelli  di Cannero, costruiti presumibilmente attorno al XI o XII secolo sulle rovine del Castello di Malpaga dove verso il XIV secolo vi presero dimora i fratelli Mazzardi, detti “Mazzarditi”, originari di Ronco (Frazione di Cannobio).

Ma chi erano questi fratelli Mazzardi; cosi li descrive a metà dell’Ottocento Luigi Boniforti:

« cinque figliuoli di un macellaio di Ronco presso Cannobio, per nome Mazzardi, venuti in possanza per male opere di ladroneggi e di faziose pugne, strinsero fra loro un’infame lega, e fatti erigere due forti castelli sugli sporgenti massi di quello scabroso prolungamento subacqueo, che dal vicin promontorio di Cànnero si dilunga a circa 250 metri nel mezzo delle acque, dentro vi si chiusero e rinforzarono di armi e scherani. Ad uno dei due forti castelli diedero nome di forte Malpaga».

Facile capir in che modo ottennero i loro possedimenti. i fratelli approfittarono del vuoto lasciato al ducato di Milano che si era creato alla morte del Duca Gian Galeazzo Visconti, compiendo ogni tipo di saccheggio, ricatti e ladronerie possibili seminando terrore e brigantaggio in tutte le terre toccate dal lago con ferocia e supremazia arrivando addirittura ad appendere in cima alla torre i corpi dei loro nemici, lasciandoli appesi per giorni, finche l’odore di morte sopraggiungesse in seno alle coste richiamando cosi su di loro la paura delle genti della terraferma.

Tutto questo durò per ben 11 anni finche le loro azioni non arrivarono all’orecchio di, Filippo Maria Visconti terzo duca di Milano sucessore di Galeazzo, che li costrinse alla resa dopo aver inviato a Cannero, 500 uomini per sovvertire e fermare queste scorrerie e vi riuscì dopo 2 lunghi anni di assedio. Era il marzo del 1414. I cinque fratelli si arresero perché costretti alla fame e per ordine del duca la loro rocca venne rasa al suolo. Sulle rovine del Malpaga nel 1519 il conte Lodovico Borromeo, signore di Cannobbio, diede il via alla costruzione ad una nuova fortezza, i cui ruderi sono quelli che vediamo oggi.

Filippo Maria Visconti

e fin qui direte voi, è storia…. e la leggenda?

Si narra che in certe notti i guerrieri che difendevano i castelli e gli stessi Mazzardi si vedano aggirarsi sotto forma di ombre furtive e si odano bisbigliare tra le mura del castello per poi cominciare a combattere fragorosamente con decisi fendenti lasciando udire il rumore dell’impattare delle loro spade. Ma non finisce qui , si narra infatti che in fondo al lago, assieme ai fratelli annegati tramite sasso al collo, giaccia l’intero loro bottino, nascosto in enormi forzieri, gettati dalle mura del castello per celarne e impedirne la confisca da parte del duca Milanese.

Recenti ritrovamenti, ne avvalorerebbero l’esistenza. Difatti  alcuni pescatori, hanno recuperato un reperto medievale che reca una scritta alquanto arcana, forse riferita ai forzieri mai recuperati e cita così: “alle calende di maggio, all’alzare del sole il tesoro si troverà” ed è forse per questo che ce chi sostiene che nelle giornate di nebbia fitta, si veda un grande veliero fantasma guidato dagli stessi Mazzardi che cercano di recuperare, furtivi i loro forzieri.

Chissà  se un giorno qualcuno riesca o meno a recuperare il fantomatico tesoro, di fatto resta certo che una passeggiata sul lago sia di giorno che di sera ci arricchirà sicuramente il bagaglio culturale e l’anima.

*Per approfondire le ricerche sotto un diverso punto di vista https://archiviodelverbanocusioossola.com/2012/11/28/i-mazzarditi-ma-quali-pirati/

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Personaggi / Fantasmi
Ubicazione : Europa / Europa / Italia / Europa / Italia / Piemonte
Accesso : Privato
Stato di Conservazione : Buono
Accesso con Animali : Non Consentito
Accesso con Disabilità : Non Accessibile
Raggiungibilità : In barca
Servizi Igienici : Non Accessibili
Telefono : 032371212
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