Mentre ci si allontana da Firenze in direzione sud, seguendo la strada provinciale per Rosano, un paesaggio peculiare si svela a circa un chilometro da Pontassieve, nella località chiamata Le Sassaie. Tre maestose colline emergono dalla campagna toscana, e a uno sguardo più attento, sembrano niente di meno che piramidi. Sebbene siano coperte di vegetazione, la loro forma è così nitida e definita che si potrebbe pensarle scolpite con precisione. Questa vista può trarre in inganno, ma l’idea che queste possano essere strutture artificiali, non naturali, comincia a sorgere nella mente di chi le osserva.

Piramide di Pontassieve

Ciò che rende questa scoperta ancora più affascinante è che queste tre colline presentano la stessa configurazione e disposizione delle celebri piramidi di Giza in Egitto: Cheope, Chefren e Micerino, che costituiscono la famosa Necropoli di Giza, situata a una ventina di chilometri dalla capitale Il Cairo. Queste “piramidi verdi”, per così dire, non sono un caso isolato in Italia. Basta cercare la parola chiave “piramidi” associata all’Italia su qualsiasi motore di ricerca principale o esplorare altri misteri italiani per scoprire una serie di risultati intriganti come ad esempio il mistero da noi già raccontato: Piediluco, Le Piramidi e Il Drago.

Queste colline misteriose hanno diverse altezze ma condividono la forma delle piramidi di Giza. Si afferma che anche queste, come le loro controparti egiziane, riflettano la disposizione delle stelle nella Cintura di Orione. Tuttavia, a differenza delle piramidi di Giza, le piramidi di Pontassieve non seguono esattamente l’orientamento dei bordi laterali e hanno pareti con un’inclinazione di 45 gradi, mentre le piramidi egiziane sono orientate nord-sud e presentano un’inclinazione di 52 gradi e 52 minuti.

A questo punto, sorge spontanea la domanda su perché l’argomento delle “piramidi appenniniche” non sia stato mai approfondito in passato, o se qualcuno abbia mai condotto ricerche o scritto a riguardo?

Tuttavia, le piramidi sono spesso segnalate in tutto il mondo, ad eccezione del Sud America, dell’Egitto e di alcune zone particolari, come le isole Canarie, spesso con scarso rilievo. In Cina, si è discusso a lungo sull’origine architettonica di alcune colline a forma piramidale, così come delle strutture piramidali subacquee di Yonaguni, in Giappone. Di recente, la Pravda ha fatto scalpore annunciando la scoperta di gigantesche piramidi simili a quelle egiziane nella zona di Lugansk, sostenendo che circa 5000 anni fa, un’antica civiltà altamente avanzata viveva in quella regione dell’attuale Ucraina. Tuttavia, in Italia, le piramidi sono raramente discusse, ad eccezione di alcune piccole piramidi di terra (Montevecchia), composte principalmente di pietra calcarea che approfondiremo maggiormente in un altro racconto. L’unica piramide verificabile nel nostro territorio sembra essere la Piramide Cestia a Roma, all’interno della quale si dice che accadano eventi misteriosi, come l’apparizione inspiegabile in alcuni momenti di una “nebbiolina” verdastra.

Piramide Cestia – Roma –

Gli interrogativi rimangono; sono queste colline un capriccio della natura o nascondono un enigma nel cuore della Toscana che, se svelato, potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dell’archeologia? Se queste piramidi sono davvero opera dell’uomo, come sembrerebbe, quale antica civiltà potrebbe averle costruite? Negli ultimi tempi, le ipotesi sull’esistenza di antiche civiltà che abitarono il nostro pianeta anche più di dodicimila anni fa hanno cominciato a guadagnare credibilità anche tra gli studiosi più ortodossi. E forse, in qualche modo, le piramidi di Pontassieve potrebbero essere legate a presenze umane ancestrali di cui non conosciamo ancora traccia.

Alcuni ricercatori hanno cercato di indagare se esistessero antiche civiltà nella zona di Pontassieve. Con grande sorpresa, hanno trovato prove archeologiche che indicano la presenza di insediamenti di cacciatori del Paleolitico superiore, risalenti a circa venticinquemila anni fa, nelle vicinanze del fiume Sieve. Questo significa che quando gli Etruschi arrivarono in questa regione, molti, molti anni prima, la zona era già abitata da popoli di cui sappiamo poco o nulla.

La posizione delle piramidi, dove i fiumi Sieve e Arno si incontrano, sembra non essere stata scelta a caso, ma con una rilevanza strategica, militare e, forse, anche alchemica. Questa regione si trova al centro di un cruciale crocevia tra Firenze, Arezzo, gli Appennini (con Ravenna e l’Adriatico appena oltre le montagne). Gli studiosi hanno anche scoperto che nei pressi di Pontassieve non solo si insediarono gli Etruschi, ma sembra che in precedenza vi fosse una civiltà ancora più antica, quella dei “Ligures” Magelli o Mugelli, i cui segni del passaggio sono stati ritrovati e forse proprio a loro risalirebbe il nome di questa zona,  (Mugiello, Mucello, Muciello, Mucale) appare e scompare continuamente attorno all’IX-X secolo, senza confini definiti, ma spesso includendo San Godenzo, il Falterona, la Consuma (Mugello orientale) e la Val di Sieve propriamente detta (basso Mugello). Il termine “Alto Mugello” si riferisce frequentemente ai comuni di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo.

Immagine Mappa Satellitare delle 3 Piramidi di Pontassieve

Pertanto, la domanda rimane senza una risposta definitiva: sono le piramidi di Pontassieve un prodotto della natura o dell’ingegno umano? Questo mistero rimane in sospeso, ma queste colline sono sicuramente un luogo affascinante e misterioso che merita di essere esplorato. Sarebbe interessante se un giorno, un ricercatore potesse condurre uno studio approfondito su questo enigma, utilizzando moderne tecnologie per misurare con precisione le inclinazioni delle colline e conducendo carotaggi profondi per svelarne la natura nascosta. La storia di queste misteriose formazioni piramidali, se verrà mai svelata, potrebbe cambiare il nostro modo di vedere il passato e la presenza umana nella regione di Pontassieve.

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Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Italia / Toscana
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Buono
Accesso con Animali : Consentito
Accesso con Disabilità : Non Accessibile
Raggiungibilità : A Piedi
Servizi Igienici : Non Accessibili
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