A Sant’Ambrogio di Torino possiamo trovare diverse cose insolite avvolte dal mistero relative alla Sacra di San Michele, infatti oltre alla leggende del fantasma di Alda, così sembra si chiami, e il fantasma di San Giovanni Vincenzo che sembra si aggiri per il bosco circostante la basilica, troviamo molti elementi architettonici insoliti per il tipo di struttura e per il ricco simbolismo che li caratterizza.
Già all’ingresso della basilica in alto, sia a destra che a sinistra del portone, troviamo raffigurata la spada di San Michele che tenta di sconfiggere il drago o un demone ( e fin qui direte voi: nulla di insolito); la chiesa è dedicata a San Michele. Poi una lapide funeraria romana pagana, posta in alto a sinistra, non in verticale, come le incisioni che vi sono riportate vorrebbero essere collocate ma in orizzontale, come se si volesse indicare che prima in quel luogo vi fosse radicata la religione pagana e l’architetto volesse sottolineare la fine di questo periodo (portando appunto la lapide da verticale ad orizzontale, come a rappresentare un corpo disteso, morto).
Ma continuiamo il nostro percorso nei misteri della Sacra di San Michele.
Oltrepassato il portone, ci si trova al cospetto di un imponente scalinata detta “la scalinata dei morti”. Sembrerebbe che sotto ai suoi ripidi scalini siano seppelliti migliaia di corpi sia di chi ha combattuto nelle terre circostanti, sia i monaci stessi e c’è chi sostiene che nelle giornate di pioggia sia facile sentire su quei gradini i passi dei monaci che trascinano pesanti catene. Giunti in cima alla scala si accede ad una sorta di terrazzo dove incontriamo la Porta dello Zodiaco: essa attrae immediatamente l’attenzione perché sembra provenire da un altro luogo; vi sono interessanti decori ispirati al mondo floreale, esoterico, mitologico e astrologico. La collocazione è in un punto di passaggio forzato, come la si volesse rendere visibile e si obbligasse il visitatore ad attraversala.
Torniamo alla nostra leggenda: si narra che una ragazza di nome Alda, per sfuggire alla caccia dei soldati che volevano catturarla, aveva deciso di votarsi a Dio e buttarsi dalla torre, oggi ribattezzata torre dell’Alda, nella speranza di essere salvata. Invece che precipitare al suolo, la fanciulla venne accompagnata fino a valle da due angeli che la portarono così in salvo. Una volta giunta a valle e sfuggita dal pericolo, lo raccontò a tutto il paese ma nessuno volle crederle; decise di tornare alla torre con un seguito di testimoni per mostrare loro com’era accaduto, lanciandosi nuovamente nel vuoto. Sfortunatamente però questa volta gli angeli non si presentarono a sorreggere la sua caduta, e il corpo della giovane volata a valle e non fu mai ritrovato.
Si dice che il fantasma di questa ragazza giri per i grandi giardini della Sacra in cerca di qualcuno che le creda, materializzandosi dapprima come uno scintillìo fosforescente che si intensifica e si condensa e rivelando poi le sembianze di ragazza avvolta in bianchi veli che risaltano il suo dolcissimo viso incorniciato da lunghi e biondi capelli lucenti.
Poco dopo si materializza anche una figura maschile. I due si lanciano l’uno verso l’altra in un abbraccio fondendo le loro luminosità sempre più splendenti e illuminando il terreno attorno a loro. Poi la luminosità si affievolisce, facendo distinguere le due figure che per mano si allontanano e piano scompaiono. Almeno ora nell’aldilà, Alda ha finalmente trovato chi la fermi dall’estremo gesto, salvandole l’anima per l’eternità.