Aosta, collegiata dei Santi Pietro e Orso;

E’ un edificio religioso di Aosta, in Italia settentrionale. Costituisce, assieme alla cattedrale di Aosta, la testimonianza di maggior rilievo della storia dell’arte sacra in Valle d’Aosta. Uno specifico interesse rivestono gli antichi affreschi ottoniani conservati tra il tetto e la copertura della navata centrale, e il chiostro con i suoi capitelli medievali. (cit.wikipedia).

Collegiata – Torre Campanaria – Tiglio di Sant Orso

Qui sul sagrato tra la chiesa sconsacrata di San Lorenzo e quella di Sant’Orso, troviamo un secolare albero di Tiglio (piantato nel il 1530) quasi 500 anni di longevità, si proprio cosi, questo tiglio, nonostante sia stato squarciato da un fulmine, ( ora è quasi del tutto cavo, con un diametro di 1,30 mt) in una notte di forti temporali, continua o fiorire ogni anno, nonostante il suo esoscheletro di acciaio, costruito per non farlo cadere, spandendo per tutto il sagrato il suo profumo inebriante. In sagrestia è conservato un dipinto su legno del 1541 , che lo ritrae già florido, che ne attesterebbe la  presenza e confermerebbe la credenza che sia stato proprio Orso a piantarlo personalmente; e dal 1924, questo tiglio è stato dichiarato monumento nazionale.

 

Ma perche proprio un tiglio ci viene da pensare, scopriamo la sua simbologia:

L’albero di tiglio, era venerato dagli antichi Celti, come simbolo femminile e come tale, simbolo di fertilità; che non a caso troverebbe riscontro con il mistero che vi presenteremo tra poco, e i suoi fiori considerati simbolo di famiglia e di amicizia.

La Collegiata di Sant’Orso ha origini molto antiche; si hanno suoi riscontri fin dal V sec. d. C. Nel corso dei secoli a partire dall’anno mille, ha subito diverse ricostruzioni. Con i romani attorno al 1132, che lasciano segni evidenti del loro rimaneggiamento a partire dalla torre campanaria da ex torre difensiva.

La parte piu antica, quella di nostro principale interesse è la cripta, della chiesa di San Lorenzo, che nasconde il nostro “oggetto” che cela in se la leggenda e la parte misteriosa del nostro racconto.

Hai piedi dell’altare presente, troviamo, scavato nella roccia, uno strano passaggio, breve, stretto e angusto.

Tunnel della Fertilità

A cosa serviva, questo passaggio? alla penitenza?; strisciare sotto ad una reliquia era forse segno di sottomissione e devozione? o come si crede ancora ai giorni nostri, si tratti di una pietra “magica” carica di energia rigenerante posizionata su un particolare reticolo terrestre in grado – strisciandovi al suo interno – di ricaricare il corpo e lo spirito, guarendolo dal mal di schiena e rigenerare  addirittura la fertilità a quelle donne che cercano di avere figli pur essendone impossibilitate per vari motivi? Che sia per questo che Orso piantò il Tiglio? per simboleggiare attraverso ad esso che in quella luogo si poteva acquisire il “miracolo” di una famiglia prospera?. Comunque sia il tunnel, è visitato da centinaia di persone fin dall’epoca pre-cristiana, ogni anno, durante la Fiera di S’Orso ( il 1 febbraio), infatti, centinaia di persone tra uomini e donne, mettono in pratica questo atto “Devozionale” di strisciare nel tunnel e questo gesto viene chiamato “Musset”.

Ma i misteri in questa chiesa non sono finiti, infatti durante lavori di restauro della pavimentazione nel 1997, del piano della navata principale, esattamente sopra, in linea verticale al tunnel della cripta, viene scoperto un mosaico – ora visibile , illuminato e protetto da uno spesso cristallo – recante un meraviglioso “quadrato magico“. Il mosaico viene datato al XII secolo.

Il Mosaico è posizionato rispettando i punti cardinali e presenta oltre alle scritte, diverse figure animali. Un drago, una pantera, un aquila con due corpi e una sola testa – alcuni credono si tratti di un caradrio (uccello leggendario dai poteri magici e curativi) -e un tritone con serpente e si crede possano rappresentare i quattro elementi, Terra , fuoco, acqua, aria.

In un cerchio esterno vediamo la scritta: “Interius Domini domus hec ornata decenter querit eos qui semper ei psallant reverenter “, ovvero : “Questa casa del Signore, opportunamente adornata, accoglie al suo interno coloro che sempre a Lui cantino reverenti”.

Subito dopo vediamo la scritta palindroma più famosa ed enigmatica di sempre, ma in una veste “grafica” del tutto differente dal solito quadrato, come lo vediamo disseminato nelle svariate chiese di tutta Europa. Il “ROTAS OPERA TENET AREPO SATOR”. tradotta letteralmente in: “Il seminatore Arepo, tiene in opera le ruote è stato iscritto in un cerchio, rendendolo per il momento, un ritrovamento unico nel suo genere.

Infine al centro del mosaico troviamo una figura più grande, un ragazzo con i capelli lunghi ( identificato in Sansone) che lotta con un grosso felino ( leone) il quale se lo interpretiamo in termini cristiani, potrebbe simboleggiare colui, che lotta con le forze del male ma non sappiamo se questa rappresentazione grafica raffiguri la mera sconfitta carnale o la sottomissione, obbligando la bestia a rivolgere lo sguardo ai cieli verso la redenzione, quindi verso il cambiamento spirituale.

Mosaico – Sansone e il Leone

Curiosità:

La festa patronale di Aosta, si celebra il 30-31  gennaio in onore di S. Orso. Da mille anni, in quell’occasione tutti gli artigiani espongono nelle viuzze i propri manufatti. Durante i festeggiamenti, si beve vino dalla tipica coppa di legno chiamata ‘grolla’ che secondo la tradizione deriva da “GRAAL”, il Sacro Calice che contenne il sangue di Cristo.

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Europa / Italia / Europa / Italia / Valle d'Aosta
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Accesso con Animali : Da Verificare
Accesso con Disabilità : Parziale
Raggiungibilità : In auto
Servizi Igienici : Da Verificare
Telefono : 0165 262026
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