La Grotta del Romito si inserisce pittorescamente nell’appennino Marradese, richiedendo un’ora di piacevole cammino per essere raggiunta. Per me, questo luogo ha un significato particolare in virtù di esperienze personali che vi ho vissuto.
Ingresso della Grotta del Romito
Il percorso è abbastanza facile, anche per chi non è proprio esperto di Trekking o Hiking, partendo da Biforco, dirigendosi verso Campigno e, dopo circa un chilometro, svoltando a sinistra in direzione di Albero (segnalato da un cartello sulla strada). Poco prima del piccolo centro abitato, sulla destra, inizia un sentiero chiuso ai veicoli a motore con possibilità di parcheggio. Attraverso suggestivi castagneti, nei pressi di una piccola costruzione destinata a diventare rifugio, si attraversa un ponticello di legno sul torrente, iniziando quindi una salita sempre più aspra. Ad un bivio successivo, si volta a destra, oltrepassando un altro ponticello per giungere proprio sotto la Grotta.
L’intero percorso è segnato in modo impeccabile, rendendo impossibile perdersi. All’interno della grotta sgorga una sorgente perenne, attribuita a guarigioni frequenti verificatesi dai tempi più antichi fino ai giorni attuali, come testimoniano numerosi scritti e oggetti lasciati in segno di devozione.
Fonte che sgorga dalla roccia
Si narra che la Grotta sia un dono divino, come l’acqua che sgorga al suo interno, considerata come l’ “acqua della salvezza”.
Fu abitata per lungo tempo dal Beato Pietro dell’ordine Camaldolense di San Romualdo, e conserva ancora un piccolo altare e un inginocchiatoio. San Romualdo stesso vi soggiornò prima di fondare il celebre Monastero di Camaldoli nel 1012.
Dopo approfonditi studi, esperti hanno concluso che la Grotta è scavata in un meteorite caduto sulla Terra circa 20 mila anni fa, staccatosi presumibilmente da una stella del cosmo infinito. Gli studiosi sostengono che questo corpo celeste contiene energia positiva per il benessere umano e si ricarica costantemente dell’energia persa dal punto in cui si è staccato. Forse, come suggerisce la legge del creato, il meteorite aveva una missione da compiere, infilandosi come una palla infuocata nella valle incontaminata e misteriosa.
Interno della Grotta
La sorgente, che sgorga dal punto di impatto, è ritenuta testimone di guarigioni frequenti, spiegabili forse dalla sua carica energetica. Questa sorgente dovrebbe essere oggetto di esami e studi approfonditi per comprenderne i fenomeni insoliti, Scrive Sergio Rodari nel suo libro “La Grotta del Romito e Dintorni” raccontando di come in sua presenza un giorno, all’improvviso, vide bloccarsi l’acqua della sorgente ed uscire una nuvola strana formata da piccole particelle pressoché invisibili.
La nuvola assumeva i più svariati colori ed era tale da sembrare generata da fili percorsi da corrente elettrica.
Vi consigliamo di portare bottiglie vuote o contenitori per raccogliere l’acqua dalla grotta. Nonostante l’aggiunta di peso nello zaino, il ritorno è tutto in discesa, e come si dice in questi casi: tutti i santi aiutano! 😉