Nel cuore di Piazza Grande, circondata da storici edifici, si trova un elemento unico che cattura l’attenzione di studiosi, cittadini e turisti: la Preda Ringadora. Questa imponente roccia di ammonitico veronese rosso, di forma rettangolare, è posizionata vicino al porticato del Palazzo Comunale, di fronte alla maestosa scalinata d’accesso. La sua storia è avvolta da mistero, in quanto, nel corso dei secoli, ha subito numerosi spostamenti prima di tornare al suo attuale luogo.
Il nome “Preda Ringadora” ha radici antiche e varie interpretazioni. In una prospettiva più comune, “Preda Ringadora” può essere tradotto come “pietra che arringa”. Questa pietra ha, infatti, svolto il ruolo di tribuna e pulpito per gli oratori modenesi nel Medioevo, quando si rivolgevano al popolo durante le assemblee pubbliche.
Tuttavia, il nome potrebbe anche derivare da “rendadora,” “renditora,” o “rendibitora,” trasformati nel tempo in “arringadora” o “ringadora.” In questo contesto, il riferimento sarebbe a un debitore costretto a restituire i beni sottratti ai creditori, trascinato sulla pietra con forza. A partire dal Quattrocento, questa pietra divenne simbolo di giustizia spietata nel mondo commerciale, un monito per coloro che non onoravano i loro impegni finanziari.
Un cronista del Seicento, Spaccini, racconta che i debitori erano puniti e messi al pubblico ludibrio in questo modo: Dovevano dichiararsi come tali sulla pietra, durante il giorno di mercato. Dovevano fare il giro della piazza, preceduti dal suono di una tromba per attirare più attenzione possibile, con la testa rasata e una strana “mitra” in testa, per poi “cedere a culo nudo la predadora,” cosparsa di una sostanza urticante dopo aver pronunciato tre volte le parole “cedo bonis, cedo bonis, cedo bonis” (svendo i miei beni).
Non solo i debitori subivano l’umiliazione sulla Preda Ringadora; anche coloro che bestemmiavano potevano essere puniti su questa pietra.
Ma la Preda Ringadora non aveva solo una funzione punitiva. Quando si ritrovavano i corpi annegati, venivano deposti su questa imponente roccia in attesa di essere riconosciuti e, se necessario, avviare un’indagine per capire se la morte fosse accidentale o un omicidio.
Piazza Grande, con la sua Preda Ringadora, è quindi un luogo carico di storia e significato, che riflette l’evoluzione delle norme sociali e giuridiche nel corso dei secoli.