Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, situato ai piedi del colle della Guardia, è molto più di un semplice luogo di sepoltura: è un autentico museo a cielo aperto. Con i suoi 30 ettari di estensione, accoglie oltre 6.000 opere d’arte pregevoli tra sculture, monumenti e cappelle, realizzate da più di 200 artisti, rappresentando così una delle collezioni più significative della scultura neoclassica italiana.
La storia del Cimitero Monumentale della Certosa ha inizio nel 1801, quando venne fondato sulle rovine di un antico convento certosino, edificato a partire dal 1334 e soppresso nel 1796 durante il periodo napoleonico. La chiesa di San Girolamo e il cimitero della Certosa sorgono su una vasta area che, fin dal V secolo a.C., ospitava una delle necropoli dell’antica Felsina. I resti di questa necropoli furono scoperti durante gli scavi archeologici del XIX secolo. La decisione di utilizzare l’area della Certosa come cimitero pubblico salvò il monastero dalla vendita e dalla possibile distruzione, mantenendo intatta la sua struttura originaria. Inoltre, la posizione era perfetta: lontana dal centro abitato e ben servita dalla rete idraulica.
Cimitero Monumentale della Certosa
I lavori di costruzione iniziarono con la realizzazione di un recinto porticato, e fu l’architetto Ercole Gasparini a concepire l’idea di collegare l’ingresso del cimitero alla zona del Meloncello tramite un tratto porticato che fu costruito nel 1811. Successivamente, l’architetto Luigi Marchesini prese in mano la direzione dei lavori, trasformando gli spazi dell’ex convento, come l’antico refettorio, che divenne la Sala della Pietà, e il salone delle riunioni dei monaci, che divenne la Sala delle Tombe.
Nel tempo, il cimitero divenne il luogo di riposo eterno per molte personalità illustri che hanno segnato la storia di Bologna e dell’Italia. Collegato con un portico a San Luca, è uno dei cimiteri più antichi d’Europa. La passione della nobiltà e della borghesia per la costruzione di sepolcri familiari ha trasformato la Certosa in un vero museo a cielo aperto, ispirando artisti e letterati di tutta Europa, tra cui Chateaubriand, Byron, Dickens, Mommsen e Stendhal.
Tra le meraviglie da vedere alla Certosa di Bologna, spicca la chiesa di San Girolamo, che venne collegata con l’attuale Chiostro Terzo attraverso delle celle monastiche. Questa chiesa è una testimonianza dell’antico splendore del convento e al suo interno si possono ancora ammirare affreschi del XVI secolo raffiguranti episodi della vita di Cristo.
Scorcio interno
L’ingresso monumentale della Certosa è un omaggio a Giovanni Putti, uno degli scultori più rappresentativi del cimitero, che realizzò due imponenti statue in terracotta chiamate “Piangenti”, poste a monito e avvertimento per chi entra nel cimitero. Di particolare rilevanza è la Tomba Legnani nel Chiostro Terzo, dedicata al senatore Girolamo Legnani: uno dei rari monumenti funebri decorati con simboli egizi e massonici, come sfingi, piramidi, civette, aquile, rospi e serpenti. Notevole anche la tomba di Enea Cocchi, nella Galleria delle Tre Navate, dove il giovane, morto a 18 anni, è rappresentato con un tipico abito maschile di fine Ottocento.
Il Monumento ai caduti della Guerra, nel Chiostro VI, è un’attrazione importante: due corpi circolari interrati uniti da un lungo corridoio costituiscono l’ossario di circa 3000 soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale. L’Ossario ai caduti partigiani, realizzato da Piero Bottoni, seguace di Le Corbusier, ospita i resti di 500 partigiani uccisi dai fascisti.
La tomba di Anna Bonazinga, la chiromante più conosciuta del 1800, è intrisa di fascino esoterico. Bonazinga, famosa per i suoi sonni ipnotici che le permettevano di curare dolori e malattie, è l’unica a possedere ben due monumenti all’interno del cimitero, tra cui uno realizzato da Pasquale Rizzoli nel Chiostro VIII, dove è raffigurata senza pupille, simbolo della sua chiaroveggenza.
Lapide Anna Bonazinga (1830 – 1906), Chiostro VIII.
Il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna è anche avvolto da leggende e misteri. Si racconta di fantasmi che vagano tra le tombe, di luci inspiegabili e suoni inquietanti nelle notti silenziose, e di oggetti che si spostano misteriosamente. Una delle storie più conosciute narra di un giovane innamorato, Lorenzo, che, morto tragicamente, ogni sera torna a trovare la sua amata tra le statue del cimitero.
Visitare il Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna significa immergersi nella storia e nell’arte, vivere un’esperienza suggestiva e ricca di emozioni. Passeggiando tra i viali alberati, ammirando le opere d’arte e riflettendo sulla fragilità della vita, si può comprendere perché questo luogo sia così speciale e imperdibile.