A Cividale del Friuli, splendida cittadina in provincia di Udine, inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO dal 2011, visitando il Museo Cristiano e Tesoro del Duomo, ci siamo trovati ad ammirare una teca contenente una lunga ed antica spada che, assieme ad un elmo e ad un evangeliario, viene impiegata durante le celebrazioni liturgiche dell’Epifania (6 Gennaio).
Una liturgia misteriosa
Tanti studiosi e non, hanno cercato di interpretare il mistero che avvolge questa cerimonia con varie spiegazioni, il più delle volte pittoresche ed improbabili. Di questa messa, non si ha una documentazione attendibile sull’origine. Sicuramente è uno dei riti liturgici più singolari e suggestivi che la Chiesa mantiene e permette.
La Messa dello Spadone è originaria del mondo germanico del tardo medioevo, ove questa celebrazione religiosa era nata con il nome di Schwertmesse – Messa della Spada.
L’appellativo “dello Spadone” deriva dal fatto che durante la celebrazione compare una spada, probabilmente appartenuta al Patriarca Marquardo di Randeck; spada che il celebrante usa, in diversi momenti, sollevandola e fendendo l’aria quando si rivolge al clero disposto nel coro, e ai fedeli.
La tesi ad ora più attendibile è quella che la cerimonia abbia un doppio significato, spirituale e temporale, in quanto officiata dal Patriarca all’atto del suo insediamento. Il Patriarca, oltre che guida religiosa era anche uomo d’armi, in quanto detentore del potere temporale su di un territorio. La asserzione sarebbe supportata dal fatto che il Diacono, indossante un elmo, durante determinati momenti del rito impugna con la mano destra la spada e con la sinistra l’Evangeliario.
Dove i cinque sensi non bastano, ricordiamoci che abbiamo il sesto!