Lungo la strada che da Napoli conduce a Giugliano, in zona Campi Flegrei, nelle vicinanze del parco acquatico Magic World, esiste ancora la cosiddetta “Torre degli Incurabili”, da molti conosciuta anche come “o mulino a vient'”, strano e antico rudere situato nelle campagne giuglianesi.
La torre era in origine un poderoso Mulino a Vento, quindi dobbiamo considerare questo insediamento come un pregevole esempio di “Archeologia Industriale”, da inserire tra gli insediamenti e le testimonianze architettoniche industriali realizzate tra ottocento e novecento nell’area napoletana.
Nella sommità alta della torre vi era un perno di legno che orientava la posizione delle 4 pale a vela, rendendo il meccanismo di macinazione una perfetta macchina in grado di utilizzare i venti che soffiavano da diverse direzioni, facendo ruotare in modo pressochè continuo le pesanti mole, atte alla macinazione delle granaglie.
L’edificio si presenta come una grossa torre a base ottagonale, a forma di tronco di piramide, con un altezza di circa 15 mt. Al piano terra si notano due ingressi, la presenza di fori per l’ancoraggio delle travi e i resti di tavolati in castagno lasciano pensare che i solai fossero realizzati in legno.
Il sito è sicuramente più antico, in origine quasi sicuramente fu utilizzato come Lazzaretto per i malati di peste e di altre gravi malattie – come la tubercolosi – ed un confino per pazzi e moribondi. Da questo uso prese il nome di “Torre degli Incurabili”. Il possesso viene documentato per la prima volta nel 1700 con la donazione del Duca Ottavio Capece Scondito alla nipote Maddalena per poi passare per matrimonio agli inizi del ‘800 come patrimonio acquisito al Conte Nicola Sifola e, via via, ai loro discendenti.
Noi vorremmo soffermarci, oltre agli aspetti storici, a quello più misterioso: perchè come spesso accade a questo genere di strutture sono legate leggende e misteri più o meno oscuri. Infatti, alcuni sostengono che nella composizione architettonica e nella geometria di questo edificio si nascondano alcuni elementi esoterici, come le figure geometriche dell’ottagono dalla pianta del mulino al tronco di piramide della parte superiore, legato ai numeri ed alla loro funzione in chiave simbolica; circolano, infine sempre legate alla Torre degli Incurabili, alcune leggende popolari che narrano di apparizioni di strani animali giganti e fantasmi, come quella del cacciatore.
Circa 30 anni fa percorreva di notte la strada (allora era uno stretto sentiero circondato da siepi) che passa di fronte alla torre, quando si accorse di essere seguito da una donna: arrivato nei pressi della Torre, l’uomo udii un forte rumore come il battito di ali di un enorme uccello che si librava in volo, così spaventato l’uomo si giro di scatto ma non vide né la donna né l’animale. C’è chi racconta che l’uccello sia lo spettro di una donna vissuta nel mulino tanto tempo fa, costretta a vagare in eterno per le campagne circostanti per colpa della sua lussuria, in cerca di un uomo col quale commettere adulterio; l’enorme uccello, invece, sarebbe lo spirito del marito che impedirebbe – con il suo intervento, ogni possibile tresca. Operazione che gli riesce bene, viste le spoglie da volatile e le notevoli dimensioni.