L’eccezionale scoperta in Polonia: il bambino “vampiro” aveva tra i 5 e i 7 anni. Fu seppellito a testa in giù con un lucchetto attaccato al piede per evitare che si risvegliasse e perseguitasse i vivi.
Lo scheletro del bambino vampiro scoperto nel villaggio di Pień, vicino alla città di Bydgoszcz (Polonia). Łukasz Czyżewski (NCU)
Abbiamo scoperto in Polonia i resti di un bambino “vampiro” vissuto nel XVII secolo: all’epoca era comune ritrovare tombe di presunti vampiri, seppelliti a testa in giù con lucchetti alle caviglie per evitare che scappassero e perseguitassero famiglia e vicini. Tuttavia è la prima volta che vengono rinvenuti in Europa i resti di un bambino “vampiro” così piccolo, morto probabilmente quando aveva tra i 5 e i 7 anni di età: la tomba, riporta Scientific American, è stata ritrovata nel villaggio di Pień, vicino alla città di Bydgoszcz.
IMMOBILIZZATO. Il bambino venne seppellito a faccia in giù – cosicché se si fosse risvegliato avrebbe mangiato la terra e avrebbe faticato a rialzarsi – e con un lucchetto agganciato probabilmente all’alluce. La tomba venne depredata poco dopo la sepoltura, e tutte le ossa furono rimosse a eccezione di quelle della parte inferiore delle gambe. La necropoli, scoperta 18 anni fa, ha restituito già un centinaio di tombe, tra cui quella di una presunta donna vampiro.
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Nel XVII secolo era comune seppellire i corpi di chi era ritenuto un vampiro cercando di impedire che si rianimassero e perseguitassero i vivi: ad alcuni veniva tolto il cuore, altri venivano legati o bloccati con dei lucchetti a terra, altri ancora fermati da una sbarra di ferro. Quest’ultimo è il caso della donna vampiro ritrovata nel 2022 poco lontano dal bambino, anch’essa con un lucchetto agganciato a un dito del piede.
VAMPIRI E FANTASMI. Secondo quanto spiega al New York Times Martyn Rady, storico dell’University College di Londra, la donna e il bambino non possono essere definiti veri e propri vampiri: «I vampiri hanno tre caratteristiche: sono fantasmi, si nutrono dei vivi e sono contagiosi». Secondo le leggende polacche, esisterebbero due tipi di fantasmi: gli upiór, simili a Dracula; e gli strzyga – delle specie di streghe, spiriti maligni femminili che mangiavano o bevevano il sangue degli umani.
EBREI E LUCCHETTI. Verso la fine del Medioevo divenne una sorta di tradizione in centro Europa – specie in Polonia − lasciare dei lucchetti nelle tombe. Questa abitudine continuò nelle comunità ebree polacche almeno fino alla Seconda Guerra Mondiale: l’obiettivo era impedire ai morti di parlare male o raccontare di questo mondo nell’aldilà. Secondo Dariusz Poliński, coordinatore degli scavi, il bambino e la donna ritrovati a Pień non erano ebrei: «Se lo fossero stati, li avremmo trovati in un cimitero ebraico», spiega.
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ISOLATI. Perché i due vennero isolati un cimitero non cristiano, destinato ai reietti della società? Forse, spiega l’antropologa Lesley Gregoricka, fu a causa di uno stigma sociale, come il fatto di non essere battezzati, di essere morti suicidi, di avere avuto un comportamento strano in vita (pensiamo a tutte le malattie mentali che una volta erano trattate come “manifestazioni del diavolo”) o di essere stati i primi a morire in un’epidemia.
Di: Focus.it
Fonte: Focus.it
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