Forrest Fenn la caccia al tesoro sulle Rocky Mountains sarebbe finita. L’attuale possessore rimane anonimo e il mistero si infittisce.
Era il 2010 quando lo scrittore e collezionista d’arte Forrest Fenn dichiarava nella propria autobiografia di aver nascosto da qualche nelle Rocky Mountains un tesoro. Non un tesoro qualunque, ma un bel bottino dal valore di oltre di un milione di dollari. Secondo le informazioni date dall’autore si tratterebbe di un forziere di bronzo del XII secolo contenente artefatti antichi oltre a rubini, zaffiri e pepite d’oro per un totale di 19 kg di tesoro. Gli indizi per localizzarlo lungo la catena montuosa, che si snoda dalla British Columbia (Canada) fino al New Mexico, sarebbero nascosti in un poema alla fine della sua autobiografia.
Tutto ciò ha avuto inizio quando Forrest Fenn scopre di avere un cancro al rene. I medici lo davano per spacciato. Proprio per questo motivo l’eccentrico scrittore avrebbe deciso di ideare un’ultima avventura per i suoi seguaci, mettendo a disposizione parte delle sue ricchezze. Dal 2010 centinaia di persone di sono messe sulle tracce del tesoro di Fenn, creando communities e blog online, ma anche rimettendoci la vita. Proprio nel 2017 dopo l’ennesima morte, la polizia del New Mexico aveva espressamente chiesto all’autore di mettere fine al gioco. Un Fenn riluttante aveva “semplificato” la caccia da di informazioni più precise. Indicazioni decisive a quanto pare per l’enigmatico e ora ricchissimo vincitore.
La sua identità rimane un mistero, si sa solamente che viene dall’est e che avrebbe mandato una foto allo scrittore per legittimare i preziosi come propri. Il tesoro continua quindi ad essere avvolto dal mistero. I cercatori che si sono visti soffiare via il bottino dall’anonimo, non devono scoraggiarsi, molti altri giacciono ancora nell’oscurità aspettando di essere trovati come la tomba del mitico re visigoto Alarico, nei pressi di Cosenza, il tesoro di Hitler nel lago Toplitz e ancora la Money Pit dell’isola di Oak che nasconderebbe il sacro Graal o addirittura l’Arca dell’Alleanza.
BY
Di Anna Barale
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