In provincia di Piacenza nel castello di Grazzano Visconti si aggira lo spirito di Aloisa, morta di dolore per un tradimento amoroso.
La povera anima si aggira tra gli antichi saloni e soprattutto nel grande parco circostante, con atteggiamenti quasi infantili. Il suo sfioramento produce profumi inebrianti ma il suo spirito pretende che si ricambi il gesto d’affetto, ovvero quel che non ebbe dal marito bugiardo e traditore. Gli innumerevoli visitatori del castello e le coppie di innamorati chiedono protezione per il loro amore e vogliono entrare nelle grazie del fantasma e renderla felice e lasciano regali o piccole offerte alla statua al centro del cortile che la raffigura. In caso contrario, lo spirito diventa dispettoso e dimentica le buone maniere, facendo scherzi anche pesanti, come schiaffeggiare gli amanti troppo felici che visitano il castello. Siete avvisati!
Tornando alla leggenda, un giorno lo spirito di Aloisa si manifestò al duca Giuseppe che era anche un medium, e in stato di trance ipnotica, ne guidò la mano per tracciare il suo ritratto: la donna si disegnò con forme rotonde, non alta e con le braccia conserte così come rappresentata in diverse statue visibili all’interno del parco del castello.
Aloisa scrisse anche:
“Io sono Aloisa e porto Amore e profumo alle Belle che donano il loro sorriso a Grazzano Visconti”.
Da allora Aloisa è diventata una sorta di San Valentino in gonnella.
Il castello è di proprietà privata, pertanto non visitabile, mentre il borgo e il suo grande parco sono sempre fruibili.