La chiesa di San Giovanni Evangelista a Ravenna è la chiesa più antica della città. Situata nei pressi della stazione ferroviaria, venne costruita per volontà di Galla Placidia in seguito ad un voto fatto all’evangelista San Giovanni durante la traversata che da Costantinopoli la portava a Ravenna nel 424 per assumere, in seguito alla morte del fratello Onorio, la reggenza a favore del figlio Valentiniano III; viste le pessime condizioni atmosferiche nelle quali versava l’imbarcazione, la sovrana inizialmente fece animo alla ciurma, ma quando la tempesta sembrava prendere il sopravvento e concretizzare il pericolo di calare a picco, Galla abbracciò i figli e si inginocchiò sul ponte, e levato lo sguardo al cielo implorò San Giovanni Evangelista:
“O beato Giovanni, che sei stato pescatore e hai conosciuto le più furiose tempeste, aiutaci!”
Ella promise anche che, se avesse toccato terra sana e salva con tutta la sua famiglia e gli uomini dell’equipaggio, avrebbe costruito una chiesa dedicata al Santo nel luogo dello sbarco, entro la quale avrebbe fatto rappresentare a mosaico tutti i pericoli che il mare portava con sé. Improvvisamente il vento si placò e il mare tornò tranquillo, permettendo alla nave di rientrare in porto a Ravenna sana e salva e con tutto l’equipaggio.
Così nel 425 Galla Placidia diede ordine di erigere vicino al porto la Basilica di San Giovanni Evangelista. I lavori finirono nel 434, lasciando Galla e San Barbiziano in pena per la consacrazione della stessa, poiché nessuna chiesa senza una reliquia del santo vi poteva essere dedicata, così Galla si rivolse a Dio, pregando assieme a Barbiziano che questi mandasse un segno su dove poter reperire e trovare una reliquia dell’apostolo. Durante la lunga preghiera i due si addormentarono sul pavimento della basilica. In sogno, continua la leggenda, a Barbiziano apparve un vecchio vestito di bianco, che riconobbe essere San Giovanni: aveva un incensiere d’oro ed era intento a benedire la basilica a lui dedicata. Sobbalzando Barbiziano si svegliò e con gran stupore si accorse che ciò che stava sognando forse non era un sogno, e dopo aver svegliato Galla Placidia si convinsero che non era una visione onirica ma il santo era lì davanti a loro intento a benedire realmente la basilica. Galla Placidia si gettò ai piedi del santo per venerarlo ma egli sparì, lasciando tra le braccia di Galla la reliquia tanto cercata: un sandalo.