Il Ponte del Diavolo

Borgo a Mozzano è un comune italiano della Media Valle del Serchio in provincia di Lucca. Qui si trova un magnifico gioiello dell’architettura medioevale del XIV secolo, il ponte della Maddalena, conosciuto ai più come “Ponte del Diavolo”.

Matilde di Canossa

Il ponte a “schiena d’asino” attraversa il fiume Serchio con tre splendide arcate asimmetriche ed è lungo oltre 90 m; il suo punto più alto raggiunge i 18 m. Fu fatto costruire da Matilde di Canossa, feudataria illuminata e protagonista del Medioevo italiano nel corso dell’anno 1000. Il ponte consentiva a viandanti e pellegrini di raggiungere la vicina Lucca e così ricongiungersi alla Via Francigena che li avrebbe condotti fino a Roma. Venne successivamente restaurato da Castruccio Castracani, poi nei primi anni del 1900 fu arricchito di un arco per consentire il passaggio della strada ferrata, che ancora oggi passa attraverso il ponte.

ponte e ferrovia

La leggenda del ponte nasce nel momento stesso in cui venne edificato: sembra che al tempo il costruttore che lo edificò fosse indietro con i tempi di consegna e, disperato per non dover incappare nelle sanzioni e nei castighi corporali che avrebbe dovuto subire per la mancata consegna dell’opera, implorò l’aiuto del Diavolo.

Questi non si fece attendere molto al richiamo dell’uomo angosciato e concesse la sua collaborazione in cambio della prima anima che avesse attraversato il ponte. Così facendo l’uomo ebbe salva la reputazione e grazie all’aiuto del Diavolo il ponte fu costruito in una sola notte. Ma vedendo il ponte terminato e in preda al rimorso per ciò che aveva combinato l’uomo si precipitò a chiedere aiuto al prete del paese con il quale, prima del sorgere dell’alba, trovarono il modo di sciogliere il contratto fatto con il maligno, facendo transitare sul ponte un animale anziché un essere umano. Alcuni parlano di un cane, ma la fonte più attendibile sembra sia quella per cui fecero passare un maiale per farsi beffa del diavolo. Il maligno ormai ingannato scomparve gettandosi nelle acque del fiume Serchio, accontentandosi dell’anima di una bestia.

Redazione MT

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