Sulle sponde del Golfo dei Poeti, dove il mare incontra le antiche scogliere, c’è un luogo che sembra sospeso tra la storia e il mito. Qui, nascosta tra le rocce e avvolta dal fascino del tempo, si cela la leggenda della Farfalla Dorata di Lerici, un fenomeno naturale che lascia senza fiato chiunque abbia la fortuna di osservarlo. Ogni anno, nei giorni vicini al 21 giugno, il solstizio d’estate, un gioco di luci e ombre scolpisce sulle pietre l’immagine di una farfalla dorata. Verso le 20:00 – 20:15, quando il sole si abbassa all’orizzonte, i suoi ultimi raggi disegnano questa figura enigmatica, creando uno spettacolo che ancora oggi non ha trovato una spiegazione definitiva. È davvero solo un capriccio della luce? O forse si tratta di un antico messaggio, un codice nascosto lasciato dai popoli che per secoli hanno abitato queste terre misteriose?
Proiezione della Farfalla di Luce
La farfalla appare su un’antica struttura, risalente a un’epoca lontana, forse a cavallo tra l’età del bronzo e quella del ferro. A raccontare la sua scoperta è il professor Enrico Calzolari, un ricercatore che ha dedicato la vita allo studio di questo fenomeno. Lerici, prima di cadere sotto il dominio romano, era abitata dai Liguri, un popolo che si era fuso con tribù celtiche arrivate da nord. Le energie che circolano in questa terra sono palpabili; nei dintorni si trovano un tempio buddista e i ruderi della chiesa di San Lorenzo, un edificio del XII secolo.
Secondo Calzolari e altri studiosi, l’antica costruzione non è casuale: la Farfalla Dorata sarebbe stata progettata come un calendario solare. I costruttori avrebbero orientato con precisione l’edificio affinché, al tramonto del solstizio estivo, i raggi del sole penetrassero attraverso il cosiddetto “Quadrilithon” o “Quadrilite di San Lorenzo”, una formazione rocciosa con una forma losangata. Questo simbolo, associato da sempre alla fertilità e al sacro femminile, permette al sole di proiettare la sua luce su una pietra fallica situata di fronte, disegnando l’immagine della farfalla dorata. Un evento che avrebbe segnato il passaggio delle stagioni e forse indicato celebrazioni importanti per le antiche comunità.
Quadrilite di San Lorenzo
Le leggende, però, si moltiplicano intorno a questo fenomeno. C’è chi dice che la Farfalla Dorata fosse un segno di rinascita e fertilità, un simbolo sacro per i culti pagani che onoravano i cicli della natura. Altri sostengono che sia una porta verso altre dimensioni, un passaggio tra i mondi, dove le anime dei defunti trovano la via verso l’aldilà. Attorno alla struttura si possono ancora osservare i resti di altri monoliti, tracce di muri antichi e l’esedra, tutte testimonianze di un’area rituale di cui si è persa la funzione esatta.
Visitare questo luogo è come entrare in un frammento di un passato che non si riesce a decifrare del tutto. La Farfalla Dorata non è solo un fenomeno di luce, ma una chiave per comprendere come gli antichi vedevano il mondo, le forze invisibili e i misteri che permeavano la loro esistenza. Chi si trova lì al momento giusto, sotto i raggi del solstizio, ha la sensazione di osservare lo stesso spettacolo che ha affascinato generazioni di uomini prima di lui, e forse, per un istante, riesce a sentire l’eco di quei tempi lontani, quando la luce stessa raccontava le storie degli dei e delle stagioni.
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