Abbiamo finalmente compreso il mistero dell’acustica di Stonehenge, grazie a un modello 3D in scala

Abbiamo finalmente compreso il mistero dell’acustica di Stonehenge, grazie a un modello 3D in scala

Stonehenge, il monumento preistorico da sempre avvolto nel mistero, è stato riprodotto in dimensioni ridotte per conoscerne finalmente l’acustica in tempi antichi. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori.

Il mistero di Stonehenge

Il modello 3D di Stonehenge stampato in scala acustica 1:12

Science Direct

 

Stonehenge è al centro dell’attenzione degli studiosi da sempre: il circolo di pietre megalitiche che si erge nel sud dell’Inghilterra, su una collina erbosa, è ammantato di fascino e mistero come pochi altri monumenti al mondo. Il sito archeologico è stato oggetto di numerose ricerche per comprenderne le origini, lo scopo e tutto ciò che lo riguarda, arrivando a conoscere qualche informazione in più circa la sua storia. Costruito migliaia di anni fa, il motivo per cui è stato realizzato non è ancora stato trovato. La disposizione delle pietre e il loro allineamento all’alba e al tramonto durante i solstizi stagionali hanno contribuito ad acuire il mistero.

C’è quindi ancora molto da scoprire e una ricerca sulle sue proprietà acustiche ha aggiunto un prezioso tassello a ciò che conosciamo di Stonehenge. Per riuscirci, è stata realizzata una replica in miniatura presso l’Università di Salford a Manchester, Inghilterra, in una camera semi-anecoica che assorbe il suono grazie a una schiuma geometrica che ricopre tutte le superfici, escluso il pavimento.

Modello 3D di Stonehenge: le proprietà acustiche

Il microfono a sinistra e la sorgente a destra

Science Direct

 

Il famosissimo megalite è stato riprodotto con una stampante 3D per comprendere gli effetti acustici dell’antico monumento sui suoni circostanti. Dato il modo in cui sono disposte le pietre, sia la musica che le parole non avrebbero varcato i confini della struttura e coloro che si trovavano al suo esterno non avrebbero potuto udirle. Per riprodurre questa curiosa particolarità, l’ingegnere acustico Trevor Cox e colleghi hanno impiegato le scansioni laser del sito per realizzare il modello 3D in scala 1:12. La riproduzione prende il nome di Stonehenge Lego da Cox e si basa sull’idea che il monumento originale fosse composto, inizialmente, da 30 pietre Larsen, contro le 63 di oggi, che comprendono anche 17 pietre Sarsen nel cerchio esterno.

La stima della totalità delle pietre erette cinquemila anni fa circa è di 157. I ricercatori ne hanno stampate 27 in forme e dimensioni diverse, realizzando poi degli stampi in silicone delle stesse, insieme a gesso e altri materiali per riprodurre le altre 130. Ogni oggetto è stato ricreato per minimizzare l’assorbimento acustico, proprio come le pietre di Stonehenge. “Sappiamo che l’acustica dei luoghi influenza il modo in cui si utilizzano, quindi comprendere il suono di un sito preistorico è una parte importante dell’archeologia” ha spiegato Cox.

 

Il vero uso di Stonehenge: l’ipotesi

La struttura preistorica Stonehenge in Inghilterra

garethwiscombe/Wikimedia commons – CC BY 2.0

 

Successivamente, sono stati sistemati altoparlanti e microfoni in punti diversi della struttura e trasmessi suoni su frequenze sia alte che basse. Per un breve lasso di tempo, i rumori emessi sono rimasti all’interno del modello in scala. Si è scoperto che l’effetto della costruzione originale amplificava notevolmente voci e suoni di strumenti musicali come la batteria e questo porta a una possibile risposta sull’effettivo uso di Stonehenge: potrebbe essere stato utilizzato come una sorta di camera acustica per intensificare i suoni in contesti che richiedevano una certa teatralità, come un rituale o una sepoltura.

Cox e il suo team si sono poi chiesti come la presenza delle persone dentro il cerchio potesse alterare l’acustica, posizionando cento piccole sagome in legno intorno al modello. “Vogliamo quantificare come il suono potrebbe essere cambiato se più persone fossero entrate nel cerchio.” Anche se il modello in scala non può arrivare a conclusioni definitive, contribuisce a risolvere gran parte del mistero che avvolge Stonehenge.

Di Francesca Argentati

Fonte: curioctopus.it

23 Aprile 2024Comments Off
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