Una scoperta letteraria di grande suggestione è stata annunciata dalla London Library, la biblioteca municipale di Londra, che ha reso noto di aver ritrovato 26 opere lette ed utilizzate dallo scrittore irlandese Bram Stoker (1847-1912) per la stesura del suo capolavoro Dracula (1897).
I libri erano in un magazzino della biblioteca e il loro esame ha fatto riemergere le annotazioni autografe lasciate da Stoker sulle pagine che via via andava leggendo per scrivere il romanzo sul leggendario vampiro. In una delle pagine c’è anche la parola «Dracula». I diari di Bram Stoker avevano già rivelato su quali opere si fosse appoggiato per ispirarsi alla nascita di Dracula, il principe dei vampiri. Su 32 volumi citati dallo stesso Stoker, la London Library ne ha ora ritrovati 26 grazie a una ricerca meticolosa di un professore di letteratura inglese dell’Università di Exeter, Nick Groom.
Così sono stati ritrovati i libri consultati sulla Transilvania e i Carpazi, la terra di Vlad III Principe di Valacchia, a cui è ispirato il vampiro Dracula, e testi come Anecdotes of the Habits and Insticts of Animals, Narratives of Sorcery and Magic e Necromancy – Divination of the Dead di Thomas Browne. Dall’esame dei 26 libri è emerso anche che Stoker aveva una cattiva abitudine: faceva le “orecchie” alle pagine per tenere il segno durante la lettura. «Un’abitudine imperdonabile, contro il regolamento della nostra biblioteca», ha commentato il bibliotecario Philip Spedding.
Fonte: Secoloditalia.it
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