Dalle fondamenta della parrocchiale riaffiora un affresco del Quattrocento. Il ritrovamento è un intrigante giallo per gli studiosi
Una Madonna con Bambino, affresco di ottima fattura, attribuibile alla scuola di Gentile da Fabriano, è l’ultimo tesoro emerso dalle fondamenta della chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Orzivecchi. Particolare curioso e intrigante per gli studiosi di storia dell’arte: la Vergine e Gesù bambino stanno a testa in giù, capovolti e la scena si dipana dal basso verso l’alto.
«Questa scoperta è una grande sorpresa per tutti – commenta il parroco don Francesco Pedrazzi -. Nessuno si sarebbe aspettato che nel corso dei lavori per la creazione del vespaio nella parrocchiale si potesse trovare l’opera d’arte quattrocentesca. È singolare che questo affresco sia stato scoperto a distanza di non molti anni dal ritrovamento, nella chiesa della Disciplina, del dipinto della Madonna del Latte, anch’esso quattrocentesco, in una comunità che, grazie anche al santuario della Pieve, ha una tradizione di grande devozione mariana – continua il parroco -. Mi piace vederlo come segno che questa tradizione va sempre mantenuta viva. L’affresco è ben conservato. Dispiace solo di non poterlo asportare sia per poterlo ammirare nella sua bellezza una volta restaurato sia perché diventa chiaramente oggetto di devozione. Speriamo che la Soprintendenza, per ora contraria alla nostra richiesta, possa permetterci di asportare l’affresco e metterlo in un luogo adatto in modo che tutti lo possano vedere e possano pregare davanti all’immagine sacra».
I precedenti a Orzivecchi
Iniziati da poco più di un anno, i lavori per la messa in sicurezza della parrocchiale, diretti dall’ingegner Sandro Guerini con la supervisione della Soprintendenza, hanno svelato importanti tracce del passato. Nella piazzetta tra la chiesa e il campanile è stata rinvenuta un’abside di epoca romanica circondata da molti resti dell’antico cimitero appartenente con tutta probabilità all’antica chiesa di Orzivecchi. L’edificio sacro venne certamente rimaneggiato e ampliato nel tempo.
Alla metà del 1700 l’angusta parrocchiale disposta da Est verso Ovest, venne sostituita dal grande tempio rivolto da Nord verso Sud, realizzato su progetto di Antonio Corbellini e affrescato nel 1756 da Carlo Innocenzo Carloni. Nel corso dei lavori di scavo all’interno della chiesa, oltre alle murature ed ad una parte dell’antica facciata, è tornato alla luce l’affresco della Madonna ribaltata. Una scoperta inconsueta. Nelle fondamenta in mattoni, poste sotto la nicchia dedicata a San Pietro, è apparso un pilastro, un massello che reca l’affresco risalente ai primi anni del 1400 forse proveniente dall’antica chiesa abbattuta.
La curiosità
Se è curioso trovare un affresco sepolto è ancora più strano che l’immagine sia a testa in giù. «La dimensione del massello e il suo peso specifico rendono impossibile credere che esso sia caduto accidentalmente – osserva la restauratrice Marina Baiguera -. La volontà di collocare l’affresco in quel punto e in quella posizione lascia margine alle interpretazioni più svariate. La Madonna è collocata a testa in giù come Protettrice delle anime sepolte in quel luogo? Oppure fa da tramite tra i rinchiusi sotto terra e il Divino, anticipando il culto della Vergine Ausiliatrice? Sicuramente non è stato un gesto di sfregio alla religione, vista la cura con cui è stata posizionata e l’integrità dell’immagine».
Domenica 5 novembre, durante la giornata di visite al borgo di Orzivecchi organizzata dall’associazione Amici della Disciplina, sarà possibile ammirare per la prima volta anche la Madonna a testa in giù.
di: Riccardo Caffi
Fonte: Bresciaoggi.it
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