Nella pittoresca Varano, in provincia di Parma, si erge il magnifico Castello Pallavicino dimora storica appartenente ancora oggi alla Famiglia Pallavicino che mantiene una parte del maniero visitabile al grande pubblico che ogni anno sempre più  numeroso passa tra le sue mura. Risalente al XIII secolo, questo antico maniero è una testimonianza di storia e grandezza. La sua architettura imponente incanta i visitatori, mentre i vasti terreni circostanti offrono uno spazio incantevole tutto da scoprire e da esplorare per chi ama il Treking o l’hiking.

Il Castello Pallavicino da Varano

Il Castello Pallavicino ha attraversato diverse fasi di trasformazione nel corso dei secoli, ognuna delle quali ha lasciato il segno sulla sua struttura. L’architettura del castello riflette gli stili dell’epoca, con le sue mura imponenti, le torri maestose e i cortili interni che evocano al visitatore un senso di grande fascino e potenza il quale ospita eventi culturali di vario tipo durante l’arco dell’anno, mostre d’arte, eventi privati e pubblici, concerti e spettacoli.

Ciò che rende il Castello di Varano ancora più affascinante è il suo vasto parco circostante. I giardini all’italiana, splendidamente progettati, offrono un’oasi di tranquillità e bellezza. Sentieri sinuosi conducono i visitatori attraverso splendide aree verdi, fontane danzanti e statue eleganti, creando un’atmosfera incantevole e romantica.

Mentre si passeggia per il parco, è impossibile non rimanere affascinati dalla maestosità del complesso. La sua posizione elevata regala panorami mozzafiato sulla valle circostante, aggiungendo un tocco di magia al già affascinante scenario.

Il Castello Pallavicino di Varano De’ Melegari è senza dubbio una meta da non perdere per gli amanti della storia, dell’architettura e della sue bellezze naturali. Con la sua storia antica, la sua architettura imponente e i suoi splendidi giardini, offre un’esperienza indimenticabile per coloro che desiderano immergersi nella grandezza e nell’eleganza del passato, tra le sue tante ed antiche leggende che lo avvolgono, ed è proprio da queste che partirà il nostro narrare.

Il Fantasma della Dama Bianca:

Chi ancora sospira di dolore tra le pareti del Castello Pallavicino? A chi appartengono le misteriose sagome che si intravedono nella sala da pranzo? E di chi è il volto che emerge dall’oscurità? Durante due approfonditi sopralluoghi e successive analisi strumentali, sono state rilevate figure e voci distintive all’interno delle numerose stanze e torri di questa maestosa dimora.

Stemma della Casata Pallavicino

Tuttavia, è stata durante una sessione medianica che una sensitiva ha svelato una presenza particolare: quella di una giovane donna di nome Beatrice. La sensitiva ha riportato di percepire la sua presenza mentre si muove nel castello indossando un abito bianco. Così sembra che Beatrice Pallavicino, una nobile donna madre di quattro figli, sia il fantasma che ancora si aggira nel Castello Pallavicino.

La storia di Beatrice è avvolta nel mistero e nella tragedia. All’età di soli 21 anni, morì in circostanze misteriose, precipitando dal mastio del Castello; Suicida o qualcuno la spinse?. Ora, il suo spirito torna a vagare tra le mura che un tempo chiamava casa, in cerca della tranquillità che le è stata negata.

Le testimonianze dei visitatori e le esperienze registrate nel corso degli anni hanno creato un’atmosfera affascinante e misteriosa attorno a Beatrice Pallavicino e al suo legame con il Castello. Molti visitatori hanno raccontato di aver sentito sospiri di tristezza, avvertito sensazioni di presenza e perfino di aver intravisto un’ombra bianca che si muoveva attraverso le numerose stanze.

La storia di Beatrice Pallavicino e il suo spirito che ancora aleggia nel Castello Pallavicino rappresentano un elemento affascinante del patrimonio storico e delle leggende legate a questa antica dimora. Il suo ricordo e la sua presenza continuano a suscitare la curiosità di coloro che visitano il castello, offrendo una connessione con il passato e una riflessione sulla fragilità della vita umana.

La Sala Segreta:

Un altra leggenda vorrebbe che nei bui sotterranei del castello, nascosta tra le sue possenti mura, fosse celata una misteriosa e segreta scala che condurrebbe molti metri in profondità in una grande ala interrata piena di Tesori e antichi manoscritti; ma allo stato attuale dei fatti non si hanno tracce certe di questo passaggio.

Gli Anamti di Pietra Corva:

Mentre camminate lungo le mura del Castello in una notte di luna piena, se volte lo sguardo verso Pietra Corva, un agglomerato di pietra vulcanica situato nei boschi circostanti, potreste intravedere due pallide figure. Si dice che queste figure siano gli spettri di due antichi amanti.

La leggenda narra di una storia d’amore avvenuta secoli fa tra la figlia di un conte, che risiedeva nel vicino Castello di Roccalanzona, e un giovane pastore di Gallicchiano. Il pastore pascolava le pecore proprio nei pressi di Pietra Corva. In quel periodo, le relazioni amorose tra persone di diverse classi sociali erano malviste e spesso portavano a tragedie violente. La ragazza apparteneva alla famiglia Rossi di San Secondo, acerrimi nemici dei Pallavicino, signori di Varano dè Melegari e di Riviano, territori a cui apparteneva Gallicchiano.

Rupe di Pietra Corva

Secondo la leggenda, i due innamorati decisero di gettarsi insieme dalla ripida rupe di Pietra Corva, sfuggendo alle rivalità familiari e sfidando coloro che volevano separarli. Scegliendo di rimanere uniti anche oltre la vita stessa, sembra che ancora oggi, soprattutto nelle notti di luna piena, si possano scorgere due forme biancastre che fluttuano nel cielo e si posano delicatamente su Pietra Corva, come se si stessero abbracciando o unendo le loro sorti in quel luogo. Poi, queste figure svaniscono nel nulla, scivolando insieme dietro la rupe nera e imponente. Nel corso del tempo, molte persone hanno raccontato di aver udito voci e lamenti, visto luci e strane figure e provato sensazioni inquietanti dopo aver raggiunto Pietra Corva. Le testimonianze si intrecciano tra realtà e fantasia, creando un’aura di mistero in questo angolo dell’Appennino emiliano.

Storie e Leggende intorno al Castello:

All’interno delle mura del Castello si narrano fatti strani che circondano il destino di coloro che osano danneggiare o rubare un bene dei Pallavicino. Si dice che chiunque commetta un tale atto venga perseguitato dalla sfortuna per il resto della sua vita. Inoltre, alcune persone sostengono di aver sentito le campane del maniero suonare nelle calde notti estive, nonostante nessuno le stia suonando, mentre le campane rimangono immobili. Altri raccontano di aver scorto un oscuro cavaliere galoppare attraverso il parco del castello, come se fosse inseguito.

Una leggenda diversa narra la storia del Castello Pallavicino di Varano nei primi anni del 1900, quando passò nelle mani della famiglia Levacher. Si racconta che Adeline Levacher, conosciuta come la “Contessa” per le sontuose serate di gala che organizzava nel castello, utilizzò gran parte delle sue immense ricchezze per creare un enorme vitello d’oro massiccio, alimentando così la sua vanità e cercando di dimostrare la ricchezza e il potere della sua famiglia. Da allora, molte persone si sono dedicate a ricerche approfondite all’interno del castello per svelare il nascondiglio di questo inestimabile tesoro, ma fino ad oggi nessuno è riuscito a trovarlo.

La storia di questo gigantesco vitello d’oro si è tramandata di generazione in generazione, alimentando la curiosità e l’immaginazione di coloro che hanno varcato le porte del Castello. Si sono sviluppate numerose leggende e teorie sul suo possibile nascondiglio, ma il mistero che circonda questa preziosa opera d’arte rimane intatto.

Le ricerche per svelare il segreto del vitello d’oro hanno coinvolto esperti, studiosi e appassionati del mistero, ma la sua ubicazione rimane avvolta nel mistero. Alcuni credono che sia nascosto in una delle segrete del castello, inaccessibile agli occhi curiosi, mentre altri sostengono che sia stato celato in un luogo meno ovvio ma altrettanto affascinante.

Il vitello d’oro di Adeline Levacher rappresenta un enigma affascinante che stimola l’immaginazione di coloro che sono interessati alla storia e ai segreti del Castello Pallavicino. La sua ricerca è diventata una vera e propria sfida, una caccia al tesoro che ha coinvolto numerosi avventurieri desiderosi di scoprire il suo tesoro nascosto.

Finora, tuttavia, il destino del vitello d’oro rimane avvolto nel silenzio delle mura del castello. Forse, un giorno, un’anima fortunata riuscirà a svelare l’arcano e a riportare alla luce questa magnifica opera d’arte, restituendo alla luce la gloria e la bellezza che un tempo hanno caratterizzato il Castello Pallavicino di Varano.

Storie e leggende circondano anche il territorio esterno alle mura del castello, rendendo queste terre ricche di fascino e mistero. Si narra che in segno di gratitudine per l’ospitalità ricevuta, Annibale, il celebre condottiero che attraversò le Alpi nel 218 a.C. con i suoi elefanti, donò agli abitanti di Usulasca (l’antico nome di Varano) un frutto dal colore rosso dorato: il melograno. I semi di questo frutto furono piantati con cura nei boschi circostanti il paese, dando origine a una pianta vigorosa e rigogliosa, nascosta e protetta dalle fitte foreste.

Anello di Annibale – percoso Hiking Naturalistico

Tuttavia, quando i Romani sconfissero Annibale, decisero di cancellare ogni traccia del suo passaggio e cercarono con determinazione anche quella pianta di melograno, desiderando distruggerla. Incredibilmente, non riuscirono mai a trovarla. Il segreto della sua ubicazione rimase celato nel folto delle foreste per secoli, forse protetto dal popolo magico delle foglie che, come si dice, vivono nei boschi e proteggono la natura e i suoi frutti.

Fu solo molto tempo dopo che una giovane fanciulla, dal cuore puro e generoso, riuscì finalmente a scoprire la pianta del melograno nascosta e a nutrirsi dei suoi frutti.

Oggi, se vi avventurate tra i boschi che circondano il Castello, vi invito ad ascoltare attentamente i suoni della natura, i suoi fruscii e i suoi abitanti. Se portate con voi un’anima buona e generosa, potreste essere fortunati e udire le parole sussurrate dal popolo delle foglie. Queste parole, piene di saggezza e antica conoscenza, possono offrire intuizioni e ispirazione a coloro che le ascoltano con un cuore aperto.

Quindi, camminate con rispetto tra gli alberi maestosi e concedete al vento di trasportare le parole segrete del popolo delle foglie fino alle vostre orecchie. Potreste cogliere insegnamenti preziosi e sentire il calore di una connessione profonda con la natura e la storia del luogo. Siate aperti e sensibili alle meraviglie nascoste che il Castello e i suoi dintorni hanno da offrire, poiché in essi risiede la magia del passato e la promessa di un presente avvolto dall’incanto.

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Personaggi / Fate e Folletti
Ubicazione : Europa / Europa / Italia / Europa / Italia / Emilia-Romagna
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Orario : variano si consiglia di chiamare
Accesso con Animali : Da Verificare
Accesso con Disabilità : Da Verificare
Raggiungibilità : In auto
Servizi : Museo, Guida Turistica, Audioguida
Servizi Igienici : Da Verificare
Telefono : 327 379 7253
Email : castellodivarano@oltrelospecchio.com
Note : si organizzano anche visite private con guide turistiche in abiti d'epoca
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