Il monumento si trova ubicato nella parte meridionale dell’altopiano del Gerrei, a Nord-Est di Silius a circa 50 Km da Cagliari. Il Castello risale al XII secolo eretto dai Giudici di Cagliari a difesa dei confini con il Giudicato di Arborea. Indicato dal Fara con il nome di Orguloso, in seguito fu appellato Castello di Sassai. Il sito è facilmente raggiungibile dal paese per mezzo della strada comunale che da Silius porta a Ballao, dopo circa quattro chilometri si arriva ad uno spiazzo dove si lascia l’auto e si percorre un sentiero di trecento metri che culmina sulla cima della collina dove è ubicato il castello.
Della sua storia è possibile tracciare un breve cenno a causa della scarsità di fonti scritte. Nel 1353 fu attaccato dai partigiani di Mariano d’Arborea, durante la guerra contro gli Aragonesi. Il Fara afferma che i Sardi che assediarono e presero il Castello Orguglioso erano quasi tutti cagliaritani, partigiani del Giudice d’Arborea. Sempre secondo il Fara il castello disponeva di settecento cavalieri e di numerosa fanteria.
Dato in feudo ai Carroz nel 1355, fu fatto demolire dal Giudice Mariano. Nel disegno eseguito dagli aragonesi nel 1358 il castello di Argullos, così da loro indicato, appare ormai semi diroccato.
Ridotto ad un cumulo di rovine fino a non molti anni fa, il monumento è oggi risorto grazie ai lavori di restauro condotti dal Comune di Silius in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Cagliari e Oristano.
Gran parte delle strutture sono state riportate alla luce dagli scavi archeologici diretti dalla Dottoressa Donatella Salvi, archeologa della Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano. Tra le murature sono stati rinvenuti un deposito per granaglie e un forno per il pane, unico esemplare conosciuto in Sardegna, ubicato in un vano anticamente adibito a cucina.
Di particolare interesse la scoperta di un disegno di colore rosso, forse raffigurante un soldato con cotta di maglia ed arco.
Oltre alle mura perimetrali e divisorie e ad una torre a sezione quadra, si distinguono due ambienti sotterranei voltati dotati di alcuni anelli di ferro alle pareti, forse utilizzati come prigioni. (Cit. www.parcogeominerario.eu )
Ed è propio in questo sito che ci viene segnalato il fantasma di una figura femminile non identificata, la cui presenza spesso si fa sentire nel Castello, tra i ruderi e appare nelle notti di tempesta, aggirandosi sulla torre superstite.