Vicino a Piazza Santa Maria Maggiore, si erge la maestosa Chiesa omonima. La sua facciata, adornata dalla maestosa torre campanaria mozzata, nasconde un enigma curioso: La Berta, una testa marmorea misteriosa. Per notarla, è necessario alzare lo sguardo, perché La Berta osserva la via dall’alto, come una sentinella silenziosa. Questo personaggio è diventato leggendario per la città di Firenze, ma il suo significato e la sua ragione d’essere rimangono avvolti nel mistero.

Santa Maria Maggiore

La testa rappresenta il volto di una donna, e nel corso del tempo, ha dato vita a numerose leggende, molte delle quali si sono perse nei secoli. Ma cosa ci fa questa testa lì, in alto? Per scoprire le radici delle storie intorno a La Berta, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo, fino al 1327, quando Francesco Stabili di Simeone meglio conosciuto come Cecco d’Ascoli, uno scienziato e umanista, fu condannato al rogo. Le accuse mosse contro di lui erano di blasfemia e stregoneria, e il tribunale dell’inquisizione lo dichiarò eretico.

Francesco Stabili di Simeone “Cecco d’Ascoli”

Cecco subì il suo terribile destino in Piazza Santa Croce, ma prima di essere giustiziato, fu costretto a fare una specie di “processione” per le strade della città, passando proprio di fronte alla Chiesa di Santa Maria Maggiore. La leggenda racconta che il prigioniero avesse stipulato un patto con il diavolo: se avesse ricevuto un solo sorso d’acqua, sarebbe scampato alla morte. Mentre percorreva le vie che lo portavano al luogo dell’esecuzione, Cecco implorava disperatamente chiunque incontrasse di dargli da bere. In quel momento, proprio all’altezza della Chiesa di Santa Maria Maggiore, una persona si affacciò dalle finestre della chiesa e gridò alla folla di non dar da bere a Cecco. Secondo la credenza popolare, idratare i condannati per stregoneria avrebbe potuto salvarli dal rogo. Qui la leggenda si biforca: alcuni sostengono che la persona alla finestra fosse una donna, mentre altri pensano che fosse il prete. Quando la donna (o il prete) esclamò: “Se beve, non brucia!”, Cecco le si rivolse dicendo: “E tu, di lì, il capo non caverai mai.” Si dice che la maledizione lanciata da Cecco abbia pietrificato istantaneamente la donna, e ancora oggi, la sua testa marmorea osserva la strada da quella posizione.

La Berta

Un’altra versione della leggenda narra che il viso marmoreo raffigura una donna del quartiere che aveva donato una campana alla chiesa, utilizzando i suoi risparmi. In segno di gratitudine, i concittadini decisero di immortalare il suo volto sulla torre campanaria. Tuttavia, è improbabile che un’erbivendola avesse abbastanza denaro per compiere tale gesto generoso.

Un’ultima teoria, meno affascinante ma comunque plausibile, suggerisce che il volto marmoreo faccia parte di una statua utilizzata come elemento decorativo dell’edificio. Questa testa risale all’epoca tardo romana, e nel Medioevo, reperti artistici e architettonici delle epoche precedenti venivano spesso impiegati come ornamenti nei nuovi edifici.

Qual sia la verità dietro La Berta non ci è dato saperlo con certezza, ma una di queste storie potrebbe nascondere le radici di questa misteriosa statua, considerando che di leggende verso Cecco e dei suoi legami con il diavolo sono davvero tante e che tratteremo in altre e più occasioni…Ma quando vi troverete a passare da quella zona di Firenze, non dimenticate di alzare lo sguardo per salutare La Berta, un’antica sentinella sui segreti di Firenze.

AUTORE


Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Oggetti
Ubicazione : Europa / Italia / Toscana
Accesso : Pubblico
Stato di Conservazione : Ottimo
Accesso con Animali : Consentito
Accesso con Disabilità : Accessibile
Raggiungibilità : In auto
Servizi Igienici : Non Accessibili
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Mysteriosità: Attrattiva dal vivo: Accessibilità:

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