Milano, alla sinistra della Basilica di Sant’Ambrogio è ubicata una grande colonna corinzia in marmo cipollino, datata intorno al secondo secolo dopo Cristo, di provenienza ignota, con alla base due fori: questi vennero restaurati e chiusi negli anni ’70, ma poco dopo riapparvero misteriosamente. Secondo la leggenda, la natura di questi fori sarebbe appunto demoniaca, provocati dallo stesso Diavolo in persona con le sue corna.
La leggenda narra che una mattina Sant’Ambrogio, passeggiando per il cortile della basilica, incontrò Satana che cercava di convincerlo a rinunciare dal portare avanti il suo compito di vescovo.
Il Diavolo gli si avvicinò per tentarlo nuovamente, ma Sant’Ambrogio lo colpì con un calcio, facendolo andare a sbattere con le corna contro la colonna, formando così i due buchi.
Il Diavolo rimase incastrato nella colonna fino al giorno seguente, quando scomparve nella colonna passando per uno dei due fori, creando così un varco verso l’Inferno.
Ancora oggi si dice che accostandosi in prossimità dei buchi si riesca a percepire odore di zolfo e sentire il ribollir dello Stige, il fiume infernale. Inoltre, nella notte precedente la domenica di Pasqua, pare si possa intravedere il carro delle anime che porta i dannati all’Inferno, alla cui guida c’è Satana in persona.
In un’altra versione della storia il maligno, cercando di trafiggere il santo con le corna, finì per conficcarle nella colonna. Dopo aver tentato a lungo di divincolarsi, il demonio riuscì a liberarsi e spaventato fuggì.
Comunque sia andata realmente, i milanesi sono convinti che infilando le dita nei fori si attiri la fortuna.
Curiosità:
All’interno della basilica, posto sopra ad una colonna vi è un serpente di bronzo, appartenuto a Mosè in persona, che pare essere in grado di guarire i bambini malati; secondo un’altra leggenda legata al serpente si dice che se esso dovesse animarsi e scendere dalla colonna, il mondo come noi oggi lo conosciamo sarebbe giunto alla fine.