Nel cuore della campagna toscana, su di un colle che domina il paesaggio circostante, sorge imponente il Castello di Strozzavolpe. Questo maestoso maniero, situato nei pressi di Luco, nel comune di Poggibonsi, provincia di Siena, ha radici che affondano nella prima metà dell’XI secolo.

Le sue mura, testimoni di secoli di storia e di numerosi interventi architettonici, risplendono ancora oggi grazie agli ultimi restauri avvenuti nell’Ottocento. Fu il prode Benuccio da Salimbeni, durante il tumultuoso XI secolo, a erigere questa fortezza in una posizione strategica, all’incrocio tra la Cassia e la via Francigena, rendendola un baluardo di difesa e potere.

Castello di Strozzavolpe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La storia del castello è ricca di avvenimenti e leggende che si intrecciano nel tempo. Venne menzionato per la prima volta nel 1154, in un documento di Abbadia a Isola, sotto il nome di “Scoriavolpe”, appartenente al nobile feudatario Guido Guerra II. Si narra che fu proprio lui a dotare la rocca di imponenti fortificazioni e a far costruire un intricato corridoio sotterraneo,il quale, passando sotto la via Romana ed il torrente Staggia, univa il castello con Poggio Marturi, un colle che si trova sulla sponde dell’Elsa per servirsene come via di fuga in caso d’assedio. Durante la Seconda guerra mondiale, il castello assunse una nuova funzione come sede di comando militare, subendo la perdita dei suoi arredi originali. Oggi, le poche armature superstiti trovano riparo nella sala delle armi, visitabile su richiesta, mentre il castello è di proprietà privata della famiglia Banchi-Arcangeli.

Ma ciò che rende il Castello di Strozzavolpe un luogo avvolto dal mistero sono le leggende che lo circondano. Una di esse parla di una volpe astuta, abitante dell’altura su cui sorge il castello, capace di sfuggire persino ai più abili cacciatori, e si narra, addirittura che sputasse fuoco per respingere gli intrusi.

La leggenda più nota, però, riguarda la sua fine. Si dice che Bonifacio IV di Toscana, stanco delle continue incursioni della volpe, orchestrò un astuto piano per porre fine al suo regno di terrore. Dopo una lunga caccia, riuscì finalmente a catturarla con un laccio astutamente piazzato e a ucciderla, mettendo così fine alla minaccia ripristinando la tranquillità nelle terre circostanti il maniero. Ma la leggenda non finisce qui: un mago predisse a Bonifacio che il suo gesto avrebbe portato gravi sventure e che il castello sarebbe durato tanto quanto il corpo della volpe impiegasse ad essere consumato dai vermi. Così, ingannando la profezia Bonifacio, prese il corpo dell’animale e lo  imbalsamò, riempito con oro fuso e nascosto nelle fondamenta del castello, custodito gelosamente da tre cavalieri incaricati di proteggere il “tesoro”.

Castello di Strozzavolpe

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una leggenda più recente, nata durante lavori di restauro a fine del secolo scorso, narra di un muratore, che durante i lavori di restauro,  involontariamente scoprì la nicchia segreta dove era celata la volpe d’oro e se ne impadronì; ma fu subito costretto a riposizionare il tesoro dalla presenza dei fantasmi dei tre cavalieri, che ancora vegliano sul loro segreto facendolo fuggire a gambe levate senza lasciare traccia di se nemmeno nei giorni a seguire.

Ma le storie di amore e tragedia non finiscono qui. Si racconta di Cassandra De Franceschi, sorpresa a letto nella “camera Rossa” insieme al suo amante, un paggio del marito. Accecato d’ira il consorte, Giannozzo da Capparello, li murò vivi in quella stessa stanza, lasciandoli morire di fame, mentre lui banchettava nella camera accanto. Oggi quella stanza è diventata una cucina, ma si dice che nelle notti di Luna piena, ancora si possano avvertire le presenze dei due amanti che vagano tra le mura del castello, mentre in quelle buie e nebbiose si possa scorgere il flebile bagliore della volpe d’oro che si muove tra le campagne circostanti, continuando a custodire il suo segreto oltre la morte.

 

 

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Redazione MT

“Quella del mistero è la migliore esperienza che possiamo avere. È l’emozione fondamentale che veglia la culla della vera arte e della vera scienza.” — Albert Einstein



Tipologia : Personaggi / Fantasmi
Ubicazione : Europa / Italia / Toscana
Accesso : Privato
Stato di Conservazione : Ottimo
Orario : venerdì Chiuso sabato 09–10:30 domenica Chiuso lunedì Chiuso martedì 09–10:30 mercoledì Chiuso giovedì Chiuso
Accesso con Animali : Da Verificare
Accesso con Disabilità : Da Verificare
Raggiungibilità : In auto
Servizi : Museo, Guida Turistica
Servizi Igienici : Accessibili
Telefono : 3899949595
Note : Struttura turistica privata. Contattare il Castello per ogni domanda e appuntamenti.
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