Villa Borghi, quì all’inizio della prima rivoluzione industriale, sorse una leggenda legata alla residenza storica appartenuta a una ricca famiglia che gestiva importanti industrie manifatturiere e macchine a vapore nei pressi di Ternate.
La storia affonda le radici nei primi anni dell’Ottocento, con protagonisti Luigi Borghi e sua moglie, l’inglese Margaret Doyle. Secondo i racconti dei turisti che oggi visitano la dimora storica, ci sono strani aneddoti associati alla presunta presenza dei fantasmi della coppia: porte che si aprono da sole, insoliti flussi d’aria, luci trovate accese al mattino dopo che erano state lasciate spente e sussurri misteriosi con ombre che si muovono nell’oscurità.
Secondo le ricerche di Carlo Carcano, uno studioso locale e ex assessore del comune di Biandronno, la vicenda inizia con Luigi, rampollo della famiglia Borghi, mandato a Manchester per apprendere il funzionamento delle macchine a vapore tessili. Qui, incontra e sposa Margaret, portandola in Italia. La famiglia commissiona la costruzione di Villa Borghi a Biandronno, affidandola al famoso architetto Cesa Bianchi, diventando il rifugio d’amore dei giovani sposi.
Tuttavia, la felicità sfuma presto, trasformandosi in odio a causa di incomprensioni e gelosie. Luigi è spesso assente, mentre Margaret, per consolarsi della sua assenza, fa spesso lunghe passeggiate a cavallo con un giovane stalliere della Villa. Voci di presunti tradimenti circolano, portando Luigi a segregare la moglie all’ultimo piano della villa. Margaret trascorre anni in solitudine fino a quando, anziché partire per l’Inghilterra, si getta nelle acque del lago, il cui corpo non viene mai ritrovato.
Luigi, ancora innamorato e incapace di accettare la morte della moglie in preda a forte depressione si suicida tre anni dopo, sparandosi alla gola,dietro a una finestra del piano superiore, mentre malinconico guardava il lago.
Villa Borghi, oggi è sede del circolo culturale di Biandronno, è teatro di iniziative culturali, ma le leggende persistono. Carlo Carcano, menbro del circolo racconta di aver incontrato lo spettro di Luigi Borghi in giovinezza, descrivendolo come schivo e triste. Una volta, Luigi gli indicò un nascondiglio segreto contenente il diario di Margaret. Il ritrovamento, forse, avrebbe alleviato le pene degli spiriti, e le apparizioni divennero sempre più rare.
Oggi, Villa Borghi ospita eventi culturali come la mostra dei presepi, la stanza di Babbo Natale e una mostra di burattini originali di Gualberto Niemen. A Volte, ancora oggi, l’anima tormentata di Luigi Borghi appare come uno spettro durante la notte, affacciandosi alla finestra che si affaccia sul lago di Varese, come se aspettasse di rivedere la sua amata, per poi svanire con l’arrivo del sole. All’alba, la luce del giorno sembra formare la sagoma dello spettro di Margaret sulla superficie del lago. I due sposi, anche come fantasmi, sono destinati a non incontrarsi mai più, vagando tristemente nelle stanze della villa e spegnendosi con l’alba di ogni giorno.