Nel cuore della Basilicata, a 800 metri di altezza, sorge un borgo dal grande fascino e mistero: Acerenza, un luogo incantato che spicca nella provincia di Potenza. Questo borgo, incluso a pieno titolo nel circuito dei “Borghi Più Belli d’Italia,” affascina i visitatori con la sua atmosfera antica e il suo patrimonio leggendario.
Conosciuto anche come “città cattedrale,” Acerenza è dominata dalla maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta e San Canio Vescovo. Tra i vicoli lastricati e i monumenti antichi, si celano misteri e leggende che conferiscono un’aura magica al luogo, a partire dal mitico Sacro Graal.
La leggenda narra che il Sacro Graal, il celebre calice biblico associato all’Ultima Cena di Gesù, sia stato smarrito nei secoli bui e che il suo nascondiglio sia proprio ad Acerenza, dietro una finestra murata della Cattedrale. Questa storia trae origine dalla storia antica di Acerenza, la quale fu attraversata dai Crociati che si fermavano nella regione dopo il loro lungo viaggio in Terrasanta.
Ma c’è di più. Alcuni racconti suggeriscono che sia stato Ugo dei Pagani, il fondatore dell’Ordine dei Templari, nato non lontano da Acerenza, a mettere al sicuro il Sacro Graal in un luogo ritenuto sicuro e segreto, destinato a rimanere ignoto alle generazioni future: la Cattedrale stessa.
Sebbene il solo fatto del Sacro Graal sia sufficiente a rendere affascinante Acerenza, un’altra leggenda aggiunge un’irresistibile attrattiva al borgo lucano: la Cattedrale potrebbe anche custodire la tomba della figlia del Conte Vlad III di Valacchia, noto come Conte Dracula, il quale a sua volta sembra essere sepolto a Napoli (*).
Alcuni ricercatori storici sostengono che la tomba in questione sia quella di Maria Balsa, moglie del Conte Ferrillo di Acerenza, che, secondo le cronache del tempo, era figlia di un despota di una zona tra la Serbia e la Romania. Sulla facciata è presente uno stemma con un drago, che apparteneva in quel periodo proprio alla casata del principe Vlad III. Legati al vampirismo sono anche le due creature mostruose presenti all’ingresso che mordono sul collo due ignare vittime e il bassorilievo nella cripta dove è possibile vedere il demone Lilith, colei che compariva solo di notte per succhiare il sangue agli uomini. Curioso è l’uomo che dovrebbe raffigurare Dracula negli affreschi, posto di spalle all’altare, a simboleggiare il demone che gira le spalle a Dio.
Nonostante il fascino delle leggende, è importante ricordare che queste storie riguardanti il Sacro Graal e il Conte Dracula sono principalmente frutto di miti e opere letterarie piuttosto che di fatti storici accertati. Tuttavia, è proprio il fascino di tali leggende che rende Acerenza un luogo affascinante e intrigante per i visitatori e gli appassionati di storia, architettura e misteri. Oltre ai racconti leggendari, la Cattedrale di Acerenza continua a preservare il suo ruolo di importante edificio religioso e artistico, testimone di secoli di storia e cultura nel cuore della Basilicata.
*Se volete scoprire e approfondire la leggenda di dove riposi il Conte Dracula vi invitiamo a leggere l’articolo qui.